Il
gioco del calcio deve tenere i pupazzi e il pallone resi in modo riconoscibile. Microprose Soccer
viene allora programmato per soddisfare le richieste del potenziale giocatore
di Exciting Soccer, che era un calcio divertente, anche se non proprio
plausibile. Però il pallone era rotondo. Benché dai più visto come un mero
videogioco di consumo, il soccer sviluppato dalla Sensible sotto
etichetta Microprose resta un calcio serio: durante i match avviene il temporale,
che è proprio il temporale coi tuoni e i fulmini e la battente pioggia. I
giocatori scivolano sul terreno bagnato. Prove generali per
Sensible
Soccer. Gameplay. Scorciatoie, ovvio, ma gameplay. In diagonale con
l’effetto abitualmente si segna. Anche se contro squadre come il Brasile
avviene più difficilmente. La rovesciata serve. Si effettua da fermi, ma ha
un suo spettacolo visivo di omini che si buttano per terreni. Si può anche
segnare, di rovesciata, col pallone che entra rimbalzando piano piano.
Questione calamita. I calciatori tendono ad attaccarsi al pallone, che è
difficile da sottrarre se non entrando in tackle frontale.
Tecnica virtuosa. Ora se il campo è in
effetti ristretto al raffronto con Kick Off, che ingigantiva gli
spazi e andava alla replicazione in scala, va detto che è anche il medio
restringimento delle aree calpestabili a funzionare in funzione del
calciante per necessità di abbreviare la cavalcata sulla fascia, accorciare
i tempi e definire presto il coin-op possibile, la partita fast food da
terminare in cinque minuti. Microprose Soccer è il calcio del giovane anni
’90. Veloce, porte grandi, tiri a banana. L’effetto si può regolare, o
eliminare, volendo. Ma perché farne a meno. Se ben eseguito, un tiro a giro
assume le traiettorie impossibili delle punizioni di Roberto Carlos, e va a
finire all’incrocio proprio quando si è convinti che la palla finisca oltre
gli spalti. L’arbitro virtuale. La partita finisce quando arbitro fischia, e
non è che se la palla sta per entrare lui ti fa finire l’azione per darti il
goal. Giammai. Lui fischia e la palla si blocca. Cattivo. Ma è così. Gran
partite son finite in questo modo, con Noi che si dominava e che si tirava e
tirava sul palo e mai la palla che entrava, e una volta che sta entrando lui
fischia. E il cugino spastico vince.
Microprose Soccer è il calcio dei mondiali
dell’86. Esce a ridosso di Italia ’90 e a Microprose non andava di chiedere
i diritti. Quindi 86. C’è l’Oman, che è la formazione più scarsa. La musica
dumb e dumb mette un po’ di allegria mentre si opziona l’Italia, tanto si finisce
sempre per guidare l’Italia, che è blu. Sul monitor a colori il blu risalta
più del bianco, del giallo. Invero anche il nero è intenso. La definizione
delle grafiche. Gli omini sono belli. Fanno videogioco arcade e si animano
rimarchevoli sul campo. Scagliata in alto, la palla si avvicina al monitor.
Non rotola (il rotolamento l’avrebbero implementato su Amiga) ma è pure in
cuoio, si vede che è un pallone da calcio. Il calcetto. Ah, che geni, in
Sensible. Offresi opportunità di giocare sul campo con le sponde - Six-a-side - per offrire variante. E funziona, la variante. Il portiere non è
indipendente. Anche sul campo grande. Ovvero, non lo muove la cpu. Lo muovi
tu. All’inizio si prende goal. Ma a seguito di allenamento si impara il
piazzamento, e si para. Non tutto, ovvio. Il Brasile è forte e se decide di
segnare segna. A rimpallo, azione carro armato di Ancelotti, e segna.
Microprose Soccer non è
Hemlyn Huges International Soccer. È diverso. Sono due giochi
diversi. Ma sono importanti entrambi. Se vuoi simulazione devi andare su
Hemlyn. Se vuoi azione veloce devi andare sul calcio della Sensible. E non
te ne penti. Il replay. Tocco di classe. Segni e l’azione va indietro col
riavvolgimento del nastro. L’hanno scritto con la benedizione del Signore, i
Sensible, Microprose Soccer, che di Microprose non ha niente. Microprose al
massimo ti poteva fare un simulatore di volo. Mica un arcade di questo
livello. Dove si tira con un chilo di effetto e dove la palla resta
attaccata, a meno di non premere al tocco, per allungare la falcata, contro
il Brasile.