THUNDER FORCE III
di @Luca Abiusi

Dottrina della manipolazione dell’ego, questo sì. Compromissione della pressione aerospaziale in materia di G-Loc ed estrema esasperazione del rateo di contrasto ma non esattamente rivoluzione, vistoché da protocollo si propelle verso lo spazio e accade niente di nuovo; si deve assumere il circuito per decidere a livello sistemico di sacrificarsi alla missione suprema della terminazione dell’universo e si sapeva. Allah Akbar. Thunder Force III. Qualcosa che corrompe, che scompone lo scorrimento, manomissione di schermi su matrici metafisiche, scienze particellari; frammentazione del marmo, avvenimento con meno dell’un per cento di possibilità di successo, surreale percorrimento che sottrae pixel ai peggiori incubi dell’eroe numero uno trivellatore di pianeti, Forza del Tuono numero tre s’imbarca adesso nei luoghi dell’ammazzatutto a contraddire il progresso. Ma ancora in data odierna si dibatteva sul sottotesto di retroilluminazione videoludica allo status di simbolismo, di iconografia, a parafrasare Defender e il concetto orizzontale di propulsione, e si realizzava che anche se il rapporto tra idea e scienza si risolve nella rottura della continuanza quantistica si dovrà arrivare, in concorso di causalità, all’adozione di un modello standard dominante.

Thunder Force III è un’infezione. Il numero uno dello shooter ha deciso di combatterla con cicli di iniezioni di Vicodin-07 da praticarsi direttamente nel cranio per potersela ridere, poi, a vedere il paziente normodotato numero due che dopo i primi ventisette secondi di armageddon si offende e se ne va; Technosoft arriva a fornire un programma spaziale inneggiante all’isteria non completamente pertinente il genere umano, ché in effetti la collisione degli sprite non transige, i nemici attaccano anche da dietro, la velocità confonde la vista e non vi è il tempo di domandarsi come quel proiettile è stato in grado di colpire. Apparente attività di sparo classico: barra di selezione delle armi/punteggio/slot delle vite/opzione di regolazione dell’accelerazione per concedere all’infezione una parziale flessibilità in azione di spostamento, per far sì che il rapido interscambio tra i quattro stadi di potenza divenga una cosa usuale come di normalità, e sarà necessario diciamo anche necessario conservare un armamento sufficientemente cattivo onde evitare di stare a invischiarsi e perire nell’arrivante tempesta di dolore e larga disperazione tramite cui il numero uno che è in Noi si ritrovasse possibilmente a derivare con una pistola ad acqua per cannone primario di stadiazione, arrivando al paradosso di attraversare un buco nero e ritornare indietro nel tempo al livello uno.

Qualche cosa sintomo di stratosfera. Ma è un fatto che acquistando determinate distanze tra pixel la sofferenza si presti a restituire percentuali di remissione di successiva definizione, e che l’intero tessuto necrotico stagnatosi a seguito della centunesima deflagrazione inizi ad assuefare e a dissiparsi in un impianto di sintomatologie che decorrano a scatenare episodi di trance settica e di conclamata compromissione dell’orizzonte visuale, situazioni in cui essere o non essere non voglia poi significare tantissimo in presenza delle intelligenze robotiche programmate per eseguire il reset degli errori, e che scherzano il Nostro inclinare tra pareti di proiettili ottimizzati per uccidere sempre e solo allo stesso modo. Stupidi robotronic. È richiesto di esercitare opzione di aver fine in altissima uniforme nella cabina di pilotaggio di un'astronave presa in prestito da un mai veramente approvato cartone animato giapponese del ’77, a traversamento di file intere di virulenze che muovono un centinaio di elementi virulenti senza diminuire neppure per gioco la frequenza d’ingresso di codesti scomponimenti di treni alieni, poiché vi è un dirompente mondo meccanizzato da preservare attorno a Thunder Force III e alle sue dimensioni aeree tutte cromate di sezionamenti di schermi e materiali di profondità 10 hp differenziali stereoscopici molto lisci. Si materializza fluenza. Il suono è un’infiammazione leggendaria di musiche trasformatrici che si elevano a configurazione di guerra e che ascrivono il tempo pressante a un delirio di acustiche chipsound techno metal anni ’90 deliranti, in richiamo delle grandi imprese bidimensionali consumate sui computer della Sharp prima dell’infezione, e sebbene l’infezione Thunder Force III risulti ormai estinta da cinquecento anni luce è Nostra facoltà d’imporre a chi non l’avesse contratta uno shoot ’em up di esplosioni viscerali importanti, di preponderanza tecnica tale da sovrastare ancora lo stadio basico dell’incubazione e dare inizio a una catena di contagio di proporzioni fantascientifiche.









  Piattaforma Mega Drive
  Titolo Thunder Force III - サンダーフォースIII -
  Versione Giapponese
  Anno immissione 1990
  N. Giocatori 1
  Produttore Technosoft
  Sviluppatore Technosoft
  Designers Izumi Fukuda, Takashi Iwanaga, Haruhiko Ohtsuka, Osamu Tsujikawa, Yoichi Muto
  Compositori Toshiharu Yamanishi, Tomomi Ohtani, Naosuke Arai
  Sito Web www.tecnosoft.com
  Sist. di controllo Digitale - Joypad
  Numero tasti 3
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Laterale
  Formato Cartuccia
  Numero supporti 1
  Compatibilità NTSC-J [] NTSC-U/C [No] PAL-EU [No]
  Genere Shoot ’em up
  Rarità
  Quotazione 50 - 60 €
  OST Sì [ThunderForce III 2014 Original Sound Track, 2014, Twenty-one Tecnosoft div.]

 

In virtù del rimarchevole volume di cartucce piazzate in Giappone e Nord America, a fine ’90 Technosoft decide di sviluppare del videogioco una edizione coin-op funzionante su schede Sega System C-2; il port, intitolato Thunder Force AC, riconferma in linea generale le grafiche e il gameplay del versante Mega Drive pur realizzando una marginale revisione del design dei nemici, alcuni dei quali estratti da Thunder Force II. Nel ’91 Toshiba riduce “AC” per Super Famicom rinominando in Thunder Spirits. La conversione (della conversione), ancorché apprezzabile e fornita di sintesi sonore possibilmente superiori alla stessa versione coin-op, denuncia una generale instabilità dello scorrimento. Nel 1996 il pixel perfect port di Thunder Force III è rinvenibile all’interno del raccoglitore Thunder Force Gold Pack 1 come esclusività del Sega Saturn.