È
Nintendo. Gare di bolidi che sfrecciano a velocità prossima a quella del suono
su tracciati magnetici più simili a ottovolanti che a circuiti di formula uno.
Avevi ancora in testa il Mode 7 del
Super Nes, quelle quattro esigue vetture da selezionare e gli stupendi brani di qualità
MIDI. Ma qui siamo su Nintendo 64, il 3D è vero, è concreto, quasi scarno nelle
mappature, ma incisivo ed essenziale per mostrare senza sbavature trenta concorrenti e
tratti di pista chilometrici. La colonna sonora, contenente alcuni brani riarrangiati, è
un inno alla chitarra elettrica, alla distorsione e al feedback. Che come l’esperienza di
gara ha un ritmo vertiginoso. Il risultato è da mal di mare, ma non spaventatevi: è
facile. Perlomeno all’inizio. Quando te la fai sotto per scegliere un livello di
difficoltà superiore a Novice. Ma poi cominci a renderti conto che se sono disponibili solo
sei vetture su trenta ci deve essere per forza un modo per sbloccare quelle nascoste. E
allora provi a un livello superiore. E magari esci di pista all’ultimo giro. Dell’ultimo
tracciato. Con l’ultima chance.
La grandezza di F-Zero X però non sta
nell’istigazione al masochismo, ma in quella molla che fa scattare dentro al giocatore un
misto di dipendenza e di voglia di migliorarsi, che lo spinge a ricercare l’ebbrezza della
vittoria. La sensazione che si prova nel tagliare il traguardo per primi a F-Zero non ha
nulla a che vedere con gli altri titoli del genere. Scordatevi
Wipeout. Non fila
così veloce. In F-Zero lo speaker ti rintrona con il suo entusiasmo contagioso, mentre
scatta un inno di trionfo immancabilmente rockeggiante: il giocatore si bea osservando la
classifica scorrere mentre placa il suo battito cardiaco. Rilascio di endorfine garantito.
Ma la cartuccia, che schifa e aborrisce la parola “caricamento”, ci schiaffa su
un nuovo circuito. A spirale, tubolare, senza sponde, con strettoie o salti giganti: le
prime volte ci stupiremo ad ogni nuova pista, vere e proprie sculture poligonali
ambientate su pianeti distanti anni luce dal nostro; più aggressivo e spietato rispetto
alla versione a 16 bit, F-Zero X dispone di attacchi laterali e rotanti, che fanno
rallentare il nostro veicolo ma danno la possibilità di mandare fuori pista gli avversari
e ribaltare così la classifica. Anche l’inserimento del turbo si è modificato
privilegiando tattica e coraggio del pilota: vietato nel primo giro, sarà disponibile dal
secondo in poi, in qualunque momento; peccato che la carrozzeria diventi sempre più
fragile ad ogni utilizzo, con conseguente rischio di esplosione.
A questo proposito sarà di grande importanza valutare la
resistenza dello chassis del nostro bolide, oltre a peso, accelerazione, qualità
del turbo e manovrabilità. Con particolare attenzione soprattutto a quest’ultima: a
differenza della precedente versione, l’eterogeneità dei veicoli lascia quasi interdetti.
Non ci sono cloni spudorati nel vasto parco macchine di F-Zero X: troveremo vetture
pesanti, dalla scarsa accelerazione ma dalla buona velocità massima; oppure delle vere e
proprie schegge indomabili però in curva. Il giocatore novizio non potrà che ripiegare
su veicoli dalla buona manovrabilità poiché spesso non conterà tanto arrivare sul podio
quanto semplicemente arrivare tutti interi al traguardo. Un pizzico di strategia è stato
inoltre inserito nella fase preparatoria alla gara: è possibile decidere il bilanciamento
tra ripresa e velocità di punta del motore, caratteristica mirata a dare un buon
incentivo alla varietà di guida. Feeling a parte, giocarci ne vale davvero la pena, anche
a livello puramente oggettivo. Parlando di longevità, il titolo in questione supera ogni
aspettativa. Ventiquattro tracciati in totale suddivisi in quattro coppe, di cui una
segreta, al completamento delle quali (e per completamento si intende raggiungere il primo
posto in tutti e quattro i livelli di difficoltà
) ci aspetta una sorpresa che
ricompensa adeguatamente la nostra perseveranza: una nuova coppa, denominata X Cup.
Al principio sembra una presa per i fondelli. Un’altra coppa, ma senza un nuovo scopo.
Tutto è ormai sbloccato. Sono solo altre sei piste. Tutte con la stessa ambientazione per
giunta. E invece no. Cambi vettura, e le piste cambiano. Riprovi a cambiare mezzo prima di
chiamare l’analista. Ma è proprio così: la X Cup contiene sei piste per ogni vettura
presente nel gioco. Le vetture, ricordiamo, sono trenta. Ah, e ovviamente il multiplayer
conta fino a quattro giocatori in quadruplo split-screen. Buona corsa.

