Si, la grande N.
I mirabolanti corsisti e le OST che girano
veloci dentro a Disco Ball anni ’70 il cui nucleo contiene un motore V8
potenziato, ma
potrebbe tuttavia competere a “Synthetic Life” l’opzione di titolo-manifesto da conferire
a una eventuale corrente di sconfessione dei tempi elettronici in ragione di
tanto Takahashi-san – SOLIDSTATE, uno che ha le visioni – che sa introdurvi di tutto. Ridge Racers direct audio
è disco di riclassificazione techno finanche nel merito di un trasversale lavoro
di codifica del suono – Pulse Phaze, Yu Miyake – o anche a seguito di una
raffinazione spuria finto-jazz di marca J99 – Vanishing Horizon – che verso sud
usi divergere sottoponte alle strade di “Tunnel Visionary” in traccia di
raccordo; il pulsante “Tek Trek” menziona di gallerie del vento e circa il
privilegio di raschiare il guard rail in missione notturna presso quartieri
esterni a tangente, zona Tokyo, per ammazzare il tempo prima del volo in
prenotazione al Narita International Airport – Departure Loungue, Hiroshi Okubo,
cocktail di sostanze non identificate – e mettersi a fare il producer
delle controculture dei quartieri rave in fase di atterraggio – Warp Trooper,
SamplingMasters AYA – salvo che non si arrivi in picchiata, guasto al motore, in
tal caso si inserisca “Chrome Drive” e si resti in attesa.
In egual modo
mirabile quando al secondo CD rielabora i classici e ancorché manchevole su
alcune deliberazioni da LP commerciale di fine Novanta, il disco decanta un
“Drive U 2 Dancing Remix” vagamente fondamentalista e di vocalizzazione
femminile insinuante; altresì funzionante il contesto di sperimentazione
ambientale fornito da Nakanishi in “Motor Species Remix” ma invero di impatto
minore si realizzano i remix di “Rotterdam Nation” e “Speedster”, i quali non
erano apparsi chissà cosa già all’immissione del primo Ridge Racer, e tuttavia
si attesta in seguito l’esistenza di “Ridge Racer”, l’inossidabile tema portante
di Megaten, e di estratti da Ridge Racer Type 4 da considerare iconici, ché un
“Movin’ in Circles” e un “Naked Glow” non si rifiutano mai nemmanco fra cento
anni. TuiTui – Ridge Racer V, Yu Miyake – si dimostra all’altezza eppoi sì,
l’interfaccia sonora pensata per Ridge Racers, che è probabilmente il capolavoro
corsistico dei formati PSP, si ascolta senza pause apparenti e infonde un
significato di coerenza traverso il componimento per risultare importante in
fase di gameplay quanto in condizione di isolato utilizzo; nel 2005 Ridge Racers
direct audio concorre a determinare la frontiera nuova del racing della Namco e
nondimeno a riformare (in atto definitivo) una base acustica precedentemente
ancorata a certi immutabili rudimenti dance.
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