Dici
cose da sottoscrivere ma consentici: non poteva Technosoft rimanere per sempre
sul Saturn se no falliva. Vero è che avrebbe capitolato ugualmente per tutta una
congiunzione di questioni riguardanti gli shoot ’em up spaziali che non
erano più visti come applicazioni capaci di succhiare il cervello microscopico
dei giapponesi e va detto, tuttavia, che gli utensili della scenografia dello
sparatutto
Thunder Force V, che portava al margine le possibilità bidimensionali
et esagonali della piattaforma Saturn non si adattavano esattamente bene ai dioidi
della PlayStation. Per cui dovettero trovare il modo di trasformare la console
Sony in un Saturn; quindi strinsero un accordo di collaborazione con Kutaragi
secondo cui tutte le nuove versioni di PlayStation avrebbero dovuto montare per
dentro una scheda ST-V, così da risolvere gli eventuali problemi di mancanza di
rispondenza con la versione originale una cosa che non sa nessuno la sappiamo
soltanto Noi, acqua in bocca, poi l’accordo saltò e vabbè, ma però anche su
hardware PlayStation Thunder Force V (che diventa “Perfect System”) esercita la
falcotà di essere un dio.
Durante i mesi che seguirono l’annuncio di Perfect System
i dirigenti della Technosoft avevano insistito sul fatto che codesta
versione sarebbe stata superiore al fronte del Saturn e all’inizio si poteva
dirgli di sì a ossequio dei full motion video inediti, al supporto del Dual Shock (sfruttamento
analogico e feedback) e alle modalità di gioco nuove. Ma poi
arriva da gestire la grafica in game.
Ne parleremo. Per adesso va marcata quest’apocalisse prima di
allora non vista negli shooters pseudotridimensionali di forma PlayStation
di nome
Raystorm e Einhänder, esponenti d’alta
maestade e tuttavia divergenti
dalla scuola Thunder Force nella di loro intensità di sparo minore, ed è
corretto parlare di situazione velocizzante
per Thunder Force V, che
dall’istante in cui il Rynex appare sullo schermo va sempre più veloce con
a carico un numero violento di
proiettili e nemici che attaccano violenti prima da destra e poi da
sinistra e oltremodo in diagonale insomma, circostanza che su PlayStation
non esisteva se non a volgere lo sguardo verso le cose della Sega. I sette
mondi rappresentano una sfida notevole
ugualmente a livello di difficoltà fermato sul Normal, con
sopravvenienza di boss
esagerati e decelerazioni che fanno veramente precipitare la pressione
del sangue verso lo zero. Anche se la Ram di PlayStation è di meno, lo spirito distruttivo di Thunder Force IV
si conserva intatto. E si fa in modo che lo studioso della saga si ritrovi in
questa scrittura PlayStation indivisibile di carisma e guerre
metalmeccaniche formato Mega Drive. Formato Saturn.
La manodopera Technosoft induce un lavoro di
traduzione da cui trarre consiglio, eppure il compromesso sul dettaglio grafico
– sugli sfondi in 2D soprattutto – difronte al Saturn è riscontrabile a occhio;
taluni disegni di lontananza subiscono ridimensione, come all’occorrenza il
cielo dello scenario uno e quanto il numero di
sprite convergente a schermo, ancor dove il videogioco intervenga a inserirvi
nuovi poligoni a sostituzione per non compromettere la massa di oggetti che
realizzarono le contraeree massicce del precedente lustratissimo. C’è da dire
inoltre che le strutture tridimensionali dei boss
usino guadagnarsi qualcosa in rotoli di poliestere grazie alle capacità di tessitura di PlayStation,
ma anche qui si registra un’arteria di semplificazione allorché alla versione
saturniana i
mostroni apparissero più forniti di ferro. In fin dei conti, le differenze maggiori le
si avvisano nel contesto della quantità bidimensionale, quando un’intera
città futurista scompare di sotto lo strato di tessuto che sul Saturn sapeva
mostrare file intere di palazzi, ma è anche qualcosa che deve restare
nell’accademia
e che non deve influenzare
quel che de facto resta uno spaccatore di cieli straordinario che sa
prenderti e lanciarti verso la più sofisticata fantascienza Technosoft a trentadue bit
delle super trasformazioni, dei megatech nemici che diventano vivi, del
distorsore motorizzato pesante che parte come un treno e finisce come un treno, per una colonna sonora sontuosa
che risuona del campionamento d’eccedenza, con gli effetti distruttivi che
distruggono a travalicare il misticismo biomeccanico di Einhänder. La versione del Saturn sarà anche migliore, ma per
le utenze PlayStation Perfect System è Zeus disceso in terra.