SCREAMER
di @Luca Abiusi

Va d’altro canto ricordato che sarebbe necessario di ricordarsi che la versione PlayStation di Ridge Racer a un certo punto si scordasse d’introdurre tra i suoi estuari un altro circuito oppure anche due o tre nuovi componenti, una sorpresa dell’uovo kinder in limited edition, e che tuttavia quella non era la Namco delle superconversioni alla Soul Edge, non ancora, e che era già tantissimo nel Novantacinque ancora in arcade scrutare del videogioco di corse rappresentazioni tridimensionali in grado di essere capaci di tessere pareti fotorealistiche e di far traballare la vista a suon di strutture poligonali e di lembi di pelle appiccicati di sopra a sovrastrutture poligonali conteggiate in tempo reale a trenta fotogrammi, almeno fino a che non si presentò l’italiana Graffiti. Supponiamo per cui che fu proprio Graffiti (adesso Milestone) a indurre Namco a rinunziare al port PowerVR di Rave Racer visto come il loro corsista Screamer riuscisse velocissimo a sfregare la violenza dell’arcade pur senza fare uso di alcuna scheda di accelerazione 3D: nello stesso periodo, il pur meritevole Sega Rally del versante Saturn a malapena contiene la forza d’urto di Screamer per computo di cilindri e framerate.    

Senz’ombra di dubbio il corsista corre fluente assieme a note produzioni fantascientifiche di grado coin-op, ma la risoluzione in VGA è quella che è; sebbene non si potesse legittimamente reggere certe tecnologie avanzatissime e specificamente pensate Graffiti allo stesso modo ritiene di poter essere all’altezza di Yu Suzuki, e ci crede sinché non riorganizza quest’idea in un motore tridimensionale concepito grezzo sul calcolo matematico a istigare il fuoco direttamente nelle turbine, allor dove si è contenti di constatare la postura di slittamento al tornante e guardare gli pneumatici muovere obliqui in direzione delle macchine arrivanti laterali a collisione/doppia collisione/sbandata con avvitamento ma con un certo realismo (rallysmo) nella misura di chi non vuole che il coito dello speedway venga interrotto dall’arresto fastidioso dell’automezzo in condizione di spinta in omaggio alla filosofia automobilistica Namco System 22; un campionato vigente su diversi strati di abilità rende il videogioco Screamer consumabile lungo una curva di apprendimento di equilibrio al fine di determinare professionismo non prima che una dovuta fase di misurazione della tolleranza sulle traiettorie in frenata non ottenga espletamento su ogni singola autovettura disponibile in garage. Si realizza corsa di spessore. Alla fine del campionato viene consegnata come premio-fedeltà una macchina di nome “Bullet” che si conferma essere un missile su quattro ruote, e saranno in via di sbloccaggio percorribili versioni “invertite” e “a specchio” degli esistenti tracciati per rincarare la dose di extra cose quali le modalità “Slalom” e “Cone Carnage”.

La sovradimensione di Ridge Racer s’intitola Screamer dato che, in una sala giochi del ’95, il videogioco sarebbe realisticamente diventato un capobranco capoindiano, capo di brigata, capoguarnigione, un comandante in capo delle forze armate di terra e di mare allor che interconnesso a un network di otto suoi cloni con l’obiettivo di fornire piste allo stesso Daytona USA a guisa delle presenti sue conclamate, straordinarie performance in merito allo stile di guida sportivo e verso il track design imponente programmato per costruire la variante geografica del Ponte di Brooklyn dopo una serie di curve da insinuare in derapage estremo. Il grasso cola, quando si deve dire di Screamer e nel momento in cui si debba montare un discorso di aerodinamiche ma di chimica anche, di assunzione di un motivo di esistenza in funzione della ricerca di una dialettica comportamentale, e se è vero che alle direzioni di guida manchi il controllo progressivo di un volante Screamer è virtuoso a stabilire la diversione del mezzo sulle capacità di trazione e aderenza agli asfalti, di accelerazione e velocità massima dacché si testifica alquanto bene la distanza tra una macchina e l’altra ai circuiti “Sandrock” e “Sunbeach Hill” quando scali di marcia a duecento metri dalla staccata potente e realizzi, al volante della Lamborghini e mentre arrivi dritto schiantandoti fuori pista, che avresti con quest’auto dovuto frenare diciamo mezzora prima. Allister Brimble doveva fare di meglio. Quella di Overdrive sì che era una colonna sonora e detto tra noi le muische del videogioco Screamer risultano un po’ indolenti, buttate lì per marcare presenza «in quanto ho da fare: ho saputo che Rico e Andreas stanno lavorando su Project-X 2, sicché mi devo mettere davanti al telefono perché da un momento all’altro mi chiameranno per chiedermi di realizzarne i suoni». Ma non l’avrebbero chiamato. Screamer è intrattenimento arcade di livello senior. Lo vedi impugnare l’abc delle scienze automobilistiche per videogiochi manco se iscritto al clan dei corsisti Model 2, eppur risultando perfetto sul PC. Lì davanti a tutti.









  Piattaforma PC MS-Dos
  Titolo Screamer - Titolo Tedesco: Bleifuss -
  Versione Europea
  Anno immissione 1995
  N. Giocatori 1/8 Network
  Produttore Virgin Interactive Entertainment
  Sviluppatore Graffiti (Milestone)
  Designers Antonio Farina, Antonio Miscellaneo, Antonio Martini, Ivan Del Duca [....]
  Compositori Allister Brimble, John Symonds, Neal Raynolds
  Sito Web www.milestone.it
  Sist. di controllo Digitale - Joypad
  Numero tasti 4
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling 3D scaling
  Formato CD-Rom
  Numero supporti 1
  Compatibilità MS-Dos / DosBox
  Requisiti tecnici 486 DX2 66MHz, 8MB Ram [12 in SVGA mode], 30MB Hard Disk, CD-Rom Drive [2x]
  Genere Driving
  Rarità
  Quotazione 20 - 25 €
  OST Sì [Screamer Soundtrack, 2009, gog]

 

Sebbene il videogioco – esclusività PC MS-Dos – girasse già in modo soddifacente su computer 486 in SVGA, questi risulterà essere nel ’95 tra i primi titoli ottimizzati sui nuovissimi processori Pentium. In Germania, per ragioni tuttora ignote, Screamer assumerà la titolazione “Bleifuss”. Dal 2009 il videogioco è scaricabile dalle librerire di gog (www.gog.com/game/screamer) in bundle con la colonna sonora originale; il riconoscimento di un eventuale controller si è rivelato in questo caso difficoltoso, ragion per cui si raccomanda l’uso di programmi di conversione dei comandi da tastiera a joypad come “joytokey”.