WONDER BOY
di @Alberto Dolci

bombjackcover2.JPG (21871 bytes)La prima volta che vidi Wonder Boy fu nella sua versione C64: correva il 1988. Possedevo da poco il Commodore e non avevo molti giochi, e tuttavia Wonder Boy, acquistato in una versione quasi pirata (ma all’epoca non lo sapevo) era diventato in breve il mio preferito. Passavo nottate intere attaccato al monitor facendo a gara con mio padre nel tentativo di completarlo. Viaggiavo per foreste, mari, caverne, zone ghiacciate ed evitavo macigni serpenti ed altro. Mi immergevo in un mondo nuovo e scoprivo assieme ad esso la mia passione per i videogames; ricordo ancora adesso il batticuore fortissimo e l’emozione nel portarlo finalmente a termine dopo mille peripezie. Un anno dopo, al bar sotto casa, portarono il cabinato della versione coin-op: fu come innamorarsi una seconda volta. Ma al bando la nostalgia e ricordi e procediamo con la recensione. Recensione di sicuro non facile perché è come mettersi nei panni di un cinefilo che si accinge a criticare una opera di Charlie Chaplin o un classico di Hitchcock...

Wonder Boy, prodotto da Sega nel 1986, è l’incarnazione stessa del gioco di piattaforme. Si tratta solo di correre saltando da una zona all’altra, evitando fossati e “terribili e spietati” nemici come api, lumache, pigmei e polpi dall’aria completamente idiota. La trama è quanto di piu inutile possa esistere: un demone ha rapito (senza alcun motivo plausibile) la fidanzata di un ragazzo primitivo dotato di uno sguardo assente, che come è logico intuire si arma di una ascia e uno skateboard (?) e parte al salvataggio. Il gioco è completamente lineare, visto che si corre da sinistra a destra per tutto il tempo senza possibilità di tornare indietro. Dunque ricapitoliamo: personaggi assurdi, trama scontata, gameplay lineare. Detto così questo gioco sembra una schifezza ma NO, nulla di più sbagliato. Wonder Boy è un gioco immediato, adrenalinico, primordiale, che non richiede pensiero ma solo riflessi prontissimi (e ovviamente qualche pattern imparato a memoria). Wonder Boy ha forgiato una generazione di appassionati di platform. Wonder Boy è IL platform e, chiariamolo fin da subito, è un capolavoro di giocabilità arcaica.

È superfluo descrivere un gioco che, al pari di Super Mario o Sonic, praticamente tutti dovrebbero conoscere. Ma forse per le “nuove leve” non è così: il nostro “ragazzo delle meraviglie” parte disarmato, capace solo di correre e saltare senza neppure essere in grado di resistere al primo contatto con una delle “spietate” lumache sopra citate. In alto, inoltre, vi è una barra vitale che si scarica velocemente e che può essere riempita nuovamente solo raccogliendo la frutta che troveremo in giro per gli stage. Ma Wonder Boy (al secolo Tom-Tom) non rimarrà indifeso a lungo. Difatti lungo i livelli troveremo grosse uova che contengono una serie di oggetti utili: una ascia che potremo lanciare contro gli odiosi avversari, una busta di latte che ripristina tutta la barra energetica, un angelo che ci rende invulnerabili per breve tempo, un fungo che trasforma la semplice frutta in energetici dolci e poi l’equipaggiamento definitivo, lo Skateboard, completo di casco e protezioni. Saltare sullo skate porta alla vera essenza del gioco, con annesso senso di onnipotenza; finalmente possiamo scollegare completamente la parte senziente del nostro encefalo per delegare il tutto all’istinto. Non solo non potremo piu tornare indietro ma ci sarà negato anche voltarci o fermarci. In compenso, però, andremo più veloci e sapremo che nulla potrà ucciderci perché, al primo contatto con le forze del male, non saremo noi a soccombere bensì il nostro skate.

Wonder Boy è vasto ventotto livelli. Ogni quattro affronteremo in singolar tenzone varie incarnazioni del nemico finale, che cercherà di incenerirci con sfere infuocate e solo dopo questa estenuante corsa potremo riabbracciare la nostra bella. Se i primi livelli scorrono piuttosto semplici, procedendo verso la fine la sfida si fa molto ardua, per quanto mai impossibile. In sede di recensione non è ovviamente possibile tralasciare il comparto tecnico, che nel titolo della Sega era ai tempi ottimo. Lo scrolling è fluido, abbiamo occasionali rallentamenti solo quando nello schermo vi è una enormità di sprite, e tutto è disegnato in maniera fumettosa e divertita. Gli effetti sonori rispondono ai classici “boing” e “swiss” e poco altro, ed è presente un solo brano musicale. Ma la cosa interessante è che quest’ultimo cambia di ritmo a seconda della situazione: piu saremo in pericolo e più sarà concitato. Giunti a conclusione si precisa che, nella votazione sottostante, il recensore ha provato a essere oggettivo, a riconoscere anche i limiti di un gioco molto lineare cui le riviste del settore nell’86 riservarono un trattamento impietoso. Ma allora come mai davanti al cassone di Wonder Boy si formava una fila chilometrica?









 

  Piattaforma Coin-op
  Titolo Wonder Boy - ワンダーボーイ -
  Versione Europea
  Anno immissione 1986
  N. Giocatori 1
  Produttore Sega
  Sviluppatore Escape [Westone Bit Entertainment]
  Designers Yosuke Okunari, Ryuichi Nishizawa
  Compositore Shin-ichi Sakamoto
  Sito Web www.westone.co.jp
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 2
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Laterale
  Risoluzione 512 x 224
  Formato PCB - Sega System 1
  Emulazione Completa [testato su MAME]
  Genere Platform
  Rarità
  Quotazione 250 - 300 €
  OST No

 

Le edizioni SG-1000, Sega Mark III (Master System), MSX e Nes arrivano nell’86, immediatamente dopo il coin-op. Sega, proprietaria del marchio Wonder Boy, trasferisce sui primi due sistemi. Per gli altri due sarà Hudson a cimentarsi, acquistando la licenza direttamente da Escape con annesso obbligo di modificazione del titolo originale, che diventa Takahashi Meijin no Bōken Jima (Adventure Island qui da noi), e del design del protagonista. La conversione Master System (Super Wonder Boy) stacca di diverse lunghezze le restanti per qualità tecnica e suono. Inoltre, e per giustificare il “Super” aggiunto al titolo, sull’otto bit Sega si avvista il supplemento dei quadri bonus. Sul versante occidentale Wonder Boy trova il suo habitat migliore sul Commodore 64, per il quale Activision dispone un port di gameplay effettivo. L’edizione Spectrum, sebbene più lenta, offre manovalanza ed è divertente. Meno bene su Amstrad CPC, dove Wonder Boy è sì colorato ma è anche assai lento. Nel ’90, il Game Gear quasi restituisce lo splendore del port Master System. Nel 2007 l’edizione arcade perfect di Wonder Boy è rinvenibile nel ventinovesimo volume della collana Sega Ages 2500, in formato PlayStation 2. Sulla medesima piattaforma, ma anche su Gamecube, era invero uscito nel 2003 un remake a grafica semipoligonale di Adventure Island (Hudson Selection Vol. 4), che però doveva essere realizzato meglio.