WONDER BOY in Monster Land di @Alberto
Dolci
Venne il tempo in cui
un perfido dragone, al comando di una orda demoniaca, giunse nel paese dei mostri per
sterminarne i pacifici abitanti ergendo un regno di terrore. Kraken, troll fantasmi e
cavalieri maledetti occuparono ogni contrada, nessuno spiraglio di luce sembrava
sussistere. Lontano, in un isolotto dall’aspetto preistorico, un ragazzo biondo e dalla
carnagione scura seppelliva un’ascia di pietra e un vecchio skateboard, compagni di mille
avventure. Dopo aver recuperato una spada affilata e raccolto le sue poche monete, costui
si dirigeva deciso verso il paese dei mostri, luogo che più che mai aveva bisogno di un
eroe. Con queste premesse, esattamente un anno dopo il primo Wonder Boy, Westone
sviluppa per SEGA codesto secondo capitolo, ma le analogie col gioco precedente stanno
solo nel titolo. Come si diceva il protagonista, che risponde ancora all’assurdo nome di
Tom-Tom, cede l’ascia per la spada; il mondo attorno a lui muta radicalmente e da luogo
selvaggio con caverne e foreste si trasforma in unambientazione fantasy medievale.
Infine, il sistema di gioco viene del tutto stravolto.
In quell’inverno del 1987 pochi erano i mangia-gettoni che
possedevano le caratteristiche di Wonder Boy II: muniti di spada, siamo chiamati a
raggiungere la capitale della terra dei mostri per sfidare il drago chiamato Meka, ma
proseguendo nell’avventura i nemici e boss incontrati si fanno sempre più forti e l’arma
di cui disponiamo all’inizio diventa insufficiente. Quindi ogni avversario ucciso ci
donerà delle monete utili per acquistare armi speciali (come bombe o fulmini) e
equipaggiamenti vari, come scarpe per saltare più in alto, scudi e armature per
difenderci. Proseguendo avremo accesso ad oggetti sempre più potenti, tutti acquisibili
dai vari negozianti sparsi nei vari mondi. Non solo, alcune sub-quest che ci verranno
proposte da sinistri individui ci porteranno ad ottenere sostanziali aiuti nella nostra
lotta, fra i quali le utilissime spade potenziate. Se non appare ancora lampante, il
titolo Westone miscela sapientemente il gioco di piattaforme con molteplici elementi gdr,
che pongono sul potenziamento del personaggio una delle attrattive principali.
Wonder Boy in
Monster Land risulta un gioco divertentissimo e frenetico, e ci piacerebbe restare a
vagare per i livelli cercando monete nascoste e macinando punti se non fosse per una
clessidra che scandisce lo scorrere del tempo facendo calare inesorabilmente la nostra
energia. Per questo dobbiamo sbrigarci, raccogliere più soldi possibile e decidere quale
equipaggiamento valga la pena acquistare per primo. Ma ogni volta che usciremo da un
piccolo negozio o dal confronto con un mostro, potenziati, non potremo fare altro che
provare soddisfazione.
Graficamente il titolo Westone non supera di molto il predecessore, ma ha dalla sua una
maggior varietà di ambientazioni: passeremo senza colpo ferire fra città, caverne,
boschi, castelli, zone tropicali, piramidi egiziane ed altro, inoltre vedremo tutti gli
equipaggiamenti recuperati dal nostro Wonder Boy andare a cambiare effettivamente la
grafica dell’eroe. Sebbene la varietà delle musiche non sia eccessiva, le stesse riescono
a essere piacevoli e ad accompagnare l’azione discretamente: all’epoca difficilmente
veniva chiesto di più. Wonder Boy II non è difficile a livello del predecessore e forse
è un po breve, ma offre comunque sfida elevata, soprattutto per tutti quelli che
se lo finisci con più di un gettone non vale. Il livello di coinvolgimento è
sicuramente superiore, sorta di galvanizzazione da potenziamento simile a quella di uno
sparatutto; dopo aver completato l’avventura con un credito avremo desiderio di
perfezionarci, di scoprire i vari segreti, di accumulare più monete, e ancora non
molleremo facilmente il titolo. Niente altro da aggiungere: ben fatto anche questa volta
Westone, peccato che i Wonder Boy da sala sarebbero finiti col terzo capitolo per
proseguire poi solo su Master System e Mega Drive.
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