MUDRUNNER: a Spintires Game
di @Tommaso Torresi

Come è noto, il verbo del Lucabiusi impone la superiorità morale del macchinettismo derapante sulla grigia simulazione, ché già passiamo la grigia esistenza a cercar di simulare una qualche minima forma di attività cerebrale, e vi assicuro non è divertente; eppure questi dogmi, tipo legalità, tipo open world brr, a volte stanno lì solo per soffocarti un po’, e fra una sgommata di qua e un salta e spara di là, un calcio al pallone e una master class di game design by Project Firestart, ogni tanto potrebbe venirti il ghiribizzo di qualcosa di insolito e rilassante, chessò un simulativo. Una insana voglia di sistema di controllo macchinoso, di inesorabile lentezza di manovra, di irritante estensione territoriale. Ciò che può darti tutta questa gioia è quell’ammasso informe di fango, fuoristrada e mezzi pesanti che è MudRunner, diabolico applicativo che sotto altro nome infesta gli unti cassoni dei pcisti da più di cinque anni ormai, e che da qualche tempo è disponibile anche per noi bambini con le console che possiamo così dilettarci a sfrecciare a 2 km/h in mezzo ai prati e agli acquitrini. Chi non sa fare, fa free roaming, ed è questo che si fa in MudRunner, si attraversano steppe vagamente russe o americane alla ricerca di tronchi, a velocità prossime allo zero, con le ruote che slittano, cercando di non rimanere impantanati.

Qualcuno per questo titolo ha parlato di “esperienza metal”, nelle sue varianti sludge/doom per la lentezza e sofferenza della manovra, o drone/industrial per l’accompagnamento sonoro fatto di sbuffi di fumo e clangori metallici (si taccia sull’imbarazzante accompagnamento musicale con chitarrone da quattro soldi, da ammutolire dopo due secondi dal primo avvio), ma dal punto di vista del sottoscritto l’esperienza è invero maggiormente assimilabile alla meditazione zen: nella lentezza non bisogna vedere la sofferenza, ma una porta verso la comprensione della realtà. Questo fango, le rocce, i declivi, i tronchi, i fiumi esistono, e possono essere attraversati, basta non aver fretta; in questa dimensione il mondo ordinario a poco a poco scompare e si viene risucchiati nella vegetazione che lussureggia al tramonto, nelle notti da incubo degne di Silent Hill, nella gioia del guado in prima ridottissima. La logica si sovverte nel momento in cui ti complichi la vita decidendo di scalare un dirupo senza motivo, per il solo piacere di farlo, e inevitabilmente l’hummer si cappotta, la benzina finisce, i copertoni sprofondano ed è il caso di approntare una “rescue mission” epocale con il tuo amichetto online che parte dall’altro capo della mappa colmo di ansie e paure, ma anche da solo è uno spasso, ché sì è l’alba e fra tre ore devo essere in ufficio ma adesso è il momento di andare a salvare quel maledetto carico ribaltato.

Sì gli specchietti non funzionano. Sì caricare i tronchi è peggio di un lavoro vero. Sì ma non è divertente. Ma però il motore fa “BRUM BRUM” ed il clacson fa “HONK HONK” (aka “bopi bopi” in italico idioma) e scorazzi col trattore, con la simil-trabant, con il bestione inarrestabile a otto ruote, e di qui non si passa come devo fare? no guarda bene lì in mezzo alla verzura si intravede forse una pista battuta? La pianificazione è importante, si richiede una certa dose di pensiero laterale per non restare appiedati, valutare le risorse, l’attrezzatura, i giusti e per niente scontati percorsi per portare a termine la giornata. Emerge dunque dal titolo una certa vaga giocosità e di certo anche un certo qual design, checché ne dica il tenutario di questo sito internet sui giochini, e ci si esalta pure di tanto in tanto, quando nella notte si intravede finalmente la segheria, o quando sporadicamente un breve tratto asfaltato permette l’uso delle marce alte, o quando decidi di fare accoppiare due camion mettendoli uno sopra l’altro, o insomma ci siamo capiti quando la fantasia te lo permette, e diciamolo su, è un bene che esistano prodotti tipo questo MudRunner dove scorazzi felice e senza pensieri simulando la distruzione della natura, e la mente torna a quando da bambino questa realtà non era sullo schermo/cervello annichilente/annichilito ma nell’universo conosciuto, nei massacranti sedili di dietro di una FIAT campagnola abbarbicata su impervi viottoli del monte Etna segnati su vecchie mappe militari. Videogioco? Macché: questo è quanto di più simile esista alla vera esperienza del fuoristrada, diremmo. “Un qualcosa che oltrepassa l’intrattenimento” (cit).












  Piattaforma PlayStation 4
  Titolo MudRunner: a Spintires Game - スピンタイヤ:マッドランナー -
  Versione Europea
  Anno immissione 2017
  N. Giocatori 1/4 Online
  Produttore Saber Interactive
  Sviluppatore Saber Interactive
  Designers Pavel Zagrebelnyj
  Compositore Pavel Zagrebelnyj
  Sito Web saber3d.com
  Sist. di controllo Analogico - Joypad
  Numero tasti 10
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling 3D scaling
  Formato Digital Download
  Capienza 938.74 MB
  Compatibilità Region free
  Genere Driving
  Rarità / /
  Prezzo 34.99 €
  OST No

 

MudRunner risulta diretta evoluzione di Spintires, realizzato nel 2014 per formati Windows PC (su DVD-Rom e sul circuito Steam) dallo sviluppatore indipendente Pavel Zagrebelnyj per il publisher britannico Oovee Game Studios. Sembra che MudRunner sia conseguenza di un contenzioso occorso tra Oove e il designer russo, il quale, in seguito a una sua richiesta di retribuzione sul precedente crowdfunding Kickstarter per Spintires, sarebbe stato tagliato fuori dai successivi update di quest’ultimo; speculazioni da forum vorrebbero lo stesso programmatore, migrato nel frattempo a Saber Interactive, quale artefice di un sabotaggio del codice Steam di Spintires reso ad hoc per impedirne l’espandibilità. MudRunner risulta acquistabile, tanto in forma fisica che in digital download, per Windows PC, Xbox One, Nintendo Switch e PlayStation 4.