Disarmante,
Cotton Boomerang. Che prende
Cotton 2 e lo riscopre rinnovato
nel gameplay e nei personaggi sinché sia semplificante attribuirgli il mero carattere di
update. Cotton Boomerang è praticamente un altro gioco. Un altro Cotton.
Un Cotton 2 due punto zero che reintroduce, estremizzandolo, il discorso
dell’agguantare i nemici e proiettarli contro altri nemici nel sistema di chaining
a pallottole tanto strofinato nel Novantasette, quando
Radiant Silvergun doveva
ancora uscire e una simile innovazione bastava a sancire entusiasmi e clamori. Success si
allarga. Va in overdose di streghette e fatine in bikini, amichette tipo Appli e
fantasmini tipo Needle che adesso puoi impersonare, dopo che in
Cotton 2 erano
giusto delle comparsate amichevoli fra un livello e l’altro; a dire il vero Silk si
adagiava dietro la scopa, ma non è esattamente come assumerne il controllo diretto, che
è pure più piccola e puoi giostrare con maggiore giostranza, tra i proiettili. Cotton
Boomerang è character design extravaganza in team battle mode a
interscambio volante per bimbe piccole che vogliono vincere il regno della
fantasia.
Ultimata la selezione tra gli otto – tre versioni di
Cotton, tre versioni di Appli, Silk e Needle – e cominciato il volo tra le foreste del
quadro iniziale ci si avvede della prima, rilevante modificazione operata sul sistema di
controllo: dai tre tasti del precedente episodio si passa a sei tasti pieni da utilizzare
come additivo dello sparo, ora sezionato in due settori tripartiti. Quindi coi pulsanti
superiori (x,y,z) si direzionerà il fascio stordente, lo stesso che nel precursore si
attivava scomodamente tramite una mezza luna abbinata al tasto primario e che adesso
–
tasto y – può essere lanciato orizzontalmente, laddove con x e z si performeranno le due
vie diagonali-basse già fruibili in precedenza. I pulsanti inferiori, i quali realizzano
lo sparo standard e la presa, sono gli stessi di
Cotton 2 a eccezione del terzo
(C), che in Boomerang ha la doppia funzione di avvicendare i personaggi e di
sganciare,
nello stesso momento, una smart bomb. I cambiamenti sul metodo di gioco sono
mirati e sensibili pure a livello infrastrutturale: la vecchia barra energetica cede
all’espediente delle tre vite a testa di ponte, dimodoché quando si è colpiti
si passi a pilotare l’omino rispondente all’ordine di selezione. Resta immutato il
potenziamento a cinque livelli di esperienza, che si configura in accordo al rastrellamento
dei cristalli; questi possono in alternativa essere riconvertiti in arieti
fluttuanti per
conseguire un bonus di extra-punteggio variabile in funzione della loro portanza. Cotton
Boomerang è quasi del tutto votato al meccanismo della prensilità.
Intrappolare e ottenere uno strike. Come in
Cotton
2, ma diversamente. I pupazzi di Cotton Boomerang diventano giocatori professionisti
di domino e sono capaci di farsi interi quadri commutando il nemico catturato in
una arma a diversione. Allora si può ingabbiare con la tecnica del contatto ravvicinato
–
che in Cotton 2 funzionava a metà, visto che la cattura non poteva generare il quick
chaining – o attraverso il già menzionato fascio stordente, che è piuttosto comodo
in quanto distanziato e in potenza di cominciare una chain aggirando
la mansione
del lancio diretto. Quindi il nemico viene imbrigliato in questa palla. La palla finisce
addosso agli altri nemici, che vengono cancellati in sequenza. La palla continua a
fluttuare, allora la si piglia e la si scaglia nuovamente in direzione dei cattivi e
così via a oltranza finché codesta sfera non finisce fuori dallo schermo o non si
venga
accidentalmente centrati da un proiettile. Alla nipponica sbobba seguono
ancora le variabili
pervenenti dalle caratteristiche dei singoli personaggi, i quali possono sfoderare metodi
di cattura di tipo ascensionale – Silk e Needle – o discensionale – la Cotton dai capelli
viola – ad approfondire di nuovo un gameplay che per appagare il perfezionismo di Success
doveva per forza di cose sfruttare, amplificare le potenzialità di score system e combo
system di già annusate in Cotton 2. Per l’occasione il team creativo affina
le estetiche. In effetti i livelli sono stati ridisegnati, ricolorati e impregnati di
nuovi dettagli ed effetti di scaling a largo spettro, per quanto gran parte dei
guardiani sia rimasta invariata. Il comparto che sembra non avere beneficiato di migliorie
rilevanti è quello sonoro, pur sebbene anche qui si avverta l’inserimento di campionature
inedite occasionali. E dì pure quello che vuoi, ma Cotton Boomerang è disarmante. Per tutto quel che non si è avuto il
tempo di scrivere e molto altro ancora.