WAKU WAKU 7
di @Luca Abiusi

Sì ma uffa la versione proletaria che abbiamo qui testé posizionata sul tavolo della vivisezione decanta una colonna sonora che sa ribaltarmi le controparti Neo Geo a tempo di rimasterizzazione et amplificamento delle iniziali tracce, e ma però adesso non iniziare a dire che sopra ai nei gei le grafiche erano migliori – e sarebbe pure il minimo, visto il miliardo di megabit che il sistema SNK usava trattenere su cartucce pesanti un chilo – che tanto davanti al Nostro augello sacrale risulteresti credibile nella misura di uno youtuber che dice cose intelligenti. Ecco, dovresti fare lo youtuber. Il Waku Waku 7 del Saturn è tra quelle conversioni che il Vangelo secondo Lucabiusi dice che vanno prese pure in assenza di riproduttori Sega Saturn dentro cui inserirle, e lo stesso vale per il disco in vinile di Thunder Force IV, che se non hai il giradischi ancora meglio: lo prendi e lo metti in esposizione al posto della riproduzione del Corpus Hypercubus di Salvador Dalí che hai appesa in soggiorno. Vorremmo tanto cacare in testa ai collezionisti di cartucce Neo Geo AES. Non per il Neo Geo in sé, macchinario dal carattere dominante, linea sinuosa, ma giusto a cagione di questi speculatori grassi, fascisti, razzisti, necrofili e putridi che ne vedi uno e gli regali una vasectomia.

Sì ma Waku Waku 7 è un’adattamento per chi detiene i titoli. Noi detentori di quattro master in economia si sapeva di che cosa si trattava poiché ne eravamo stati assidui consumatori al Naviglio, la sala giochi che stava davanti alla stazione, proprio nel mentre le masse incominciavano ad ammassarsi sui picchiatori tridimensionali e a dimenticarsi di Street Fighter II. Poi quando Sunsoft decise di fare uscire il videogiuoco per il Saturn divenne anch’esso soltanto Nostro, che qui al sud il Saturn ce lo avevamo per solamente Noi, e per conseguenza fu ancora per di più una festa quando realizzammo che erano riusciti a conservare tutti quanti i centomilauno fotogrammi di animazione, una roba come CPS-III nei suoi momenti di computazione-limite, uno strappo di evoluzione dell’arte visiva verso la caratterizzazione più aestetica e fibro-ligamentosa al fine di consentire ai nervi sottocutanei di iperestendere i bicipiti femorali destri, sinistri, i pettorali, gli avambracci e farli diventare calcioni di assolutissima virulenza e proiezione, e se per caso per mezzo istante ti dovesse accadere di allargare il rettangolo visivo ti vedrai i personaggi terzi attraversare gli sfondi e palle di pelo realizzare i miagolii in full-frame. Vorremmo tanto vivere dentro Waku Waku 7, Giappone estremamente colorato e vivo, vivace, robot, femmine, totoro, bambini, maid, uomini con la spada, supergiovini. Sul Saturn viene inserita una modalità versus con cui impersonare Bonus Kun e Fernandez, che in sala giochi sbloccavi solo dopo una elaborata combinazione di tasti. Il dettaglio del coin-op viene meno (ma solo per il fondale) unicamente in condizione di zooming ravvicinato. I tempi di accesso da disco si mantengono brevissimi.

Succede combattimento dinamico di preimpostazione sportiva e considerevoli coreografie di continuità tra animazione e azioni rispondenti; a guardare i movimenti di Arina o a sondarne il semplicismo dei colpi ad ancoraggio sorgerebbe come il sospetto se codesto videogioco alla fine non sia che un maldestro tentativo di snaturazione (saturazione) del genere, ma è un sentimento presto dissipato dalla qualità della programmazione auscultabile al tatto, sulle pulsazioni che aumentano al superamento del livello e quindi all’apprendimento di una nuova e letale tecnica di terminazione dell’avversario. Fernandez è boss iconico. L’orsacchiotto Mauru orsacchia. Arina è bella. Tesse si trasforma. Slash butta le sciabolate come se non ci fosse un domani e vi è questa concentrazione di tecnica che sembrerebbe dal giuoco fuoriuscire nei termini di una bassa manovalanza che tuttavia appaga, e nondimeno, la complessa personalità del roster Sunsoft per singolo attore implica l’incidenza del contesto strategico rispetto al coefficiente di casualità, il quale è avvistabile in minima parte e solo al di fuori del versus mode. Il sistema di combo, le ultra combo, le mosse definitive, l’attivazione della modalità “super” sembrano di voler richiamare una struttura di picchiaduro immediatamente flessibile anche difronte al modello standard brevettato dalla Capcom dieci anni prima, che quantomeno sul lato della eseguibilità delle combinazioni rimane incagliata nella ridondanza, sussistendo a tutto il ’97 di un passo indietro al sistema a quattro tasti performanti istruito da Sunsoft. Waku Waku 7 disegna il luogo della redenzione (e della resurrezione) del beat ’em up a incontri, ma inventa altresì un universo bidimensionale inclassificabile e cromaticamente alieno.










  Piattaforma Saturn
  Titolo Waku Waku 7 - わくわく7-
  Versione Giapponese
  Anno immissione 1997
  N. Giocatori 1/2
  Produttore Sunsoft
  Sviluppatore Sunsoft
  Designers Yuichi Ueda, Shige.Ytm.Inaba, Murakichi, Chupon, Kouki Kita, Toshihiko Narita [....]
  Compositore Masato Araikawa
  Sito Web www.sun-denshi.co.jp/soft/en/
  Sist. di controllo Digitale - Joystick/Joypad
  Numero tasti 4
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Sprite scaling
  Formato CD-Rom
  Numero supporti 1
  Compatibilità NTSC-J [] NTSC-U/C [No] PAL [No]
  Genere Beat ’em up
  Rarità
  Quotazione 50 - 70 €
  OST Sì [Waku Waku 7, 1996, Scitron / Pony Canyon]

 

Nel 1996 Sunsoft realizza per meccanismi arcade Neo Geo MVS, con la controparte AES che viene prestamente distribuita in parallelo. La riduzione Saturn, che arriva l’anno successivo in bundle con l’espansione da 1MB HSS-0150 in precedenza resa alle traduzioni di Metal Slug e King of Fighters ’96, rileva altresì piena compatibilità con la cartuccia di estensione a 4MB HSS-0167. Ciò nondimeno, assumendo che l’adattamento fu realizzato prima che quest’ultima venisse messa in distribuzione e che Sunsoft non potè neppure considerarne l’uso, il Waku Waku 7 Saturn ne allocherà giusto il singolo megabyte. Ancora nel ’97, e in concomitanza del lancio della conversione, la rivista giapponese Gamest dà alle presse il Gamest Mook Vol. 63, uno speciale di 196 pagine interamente dedicato a Waku Waku 7 al cui interno sono avvistabili la strategia di gioco, gli storyboard, una serie di illustrazioni inedite, le interviste agli sviluppatori, fan art e un poster gigante. La eventualità di un versante Neo Geo CD venne discussa e inizialmente avallata, e difatti il codice preliminare del suddetto port – presto derubricato in virtù delle voci sulla dismissione della console, cui SNK diede seguito all’inizio del 1998 – venne in blocco trasferito sul Saturn col remaster della colonna sonora per dentro. Nel corso del 2008 la conversione PlayStation 2 rinvenibile all’interno della Sunsoft Collection di SNK Playmore ottiene del coin-op, oltreché una replicazione al pixel, un manifesto miglioramento sul comparto acustico vistoché Playmore ne incide una riorchestrazione ad hoc (il remix in chiave kawaii dello stage di Arina è indubbiamnte irresistibile). Le originali tracce audio (versione AES: il soundtrack Saturn non venne riutilizzato per una questione di diritti cui rientrava Sega of Japan) restano comunque opzionabili dal menu di aggiustamento. Nel 2010 la versione Neo Geo AES del videogioco viene aggiunta alla libreria Virtual Console del Wii. Dal 2018, per la serie ACA Neo Geo di Hamster, l’emulazione al pixel del coin-op di Waku Waku 7 è acquistabile dagli store online di Switch, PlayStation 4 e Xbox One.