GUWANGE
di @Luca Abiusi

guwangeflyer.jpg (15168 bytes)Esiste la via che conduce a sparare a tutto. Poi quella dove ancora che a sparare a tutto devi provvedere all’armamento di futuristici sistemi di potenziamento supplementari e antigravitazionali. Una sorta di shoot ’em up 2.0 e infine c’è la Cave. Allora questa, ricorrendo allo scomponimento dei registri che competono al settore intero, intorno al Novantasette dà luogo al manic shooter fuoriuscendosene con un videogioco di isolamento dalla società e disagio ma tuttavia molto tecnico qual è Dodonpachi, seppure che dentro a Guwange si racconta il periodo Muromachi, eppure il motore del videogioco detto rimane lo stesso di Dodonpachi, shoot ’em up 3.0 in cui la moltiplicazione dei punti arriva a essere multiplicazione, criterio di conseguimento non tanto del quadro superiore ma dello score superiore; dall’essere disfunzionale, il rallentamento se non invero il bloccaggio degli stormi degli sprite generati dalla scheda coin-op diventa in questo subgenere un evento strategicamente necessario ai tempi d’incursione. E, quindi, una clausola di design.

Ci sono tre figure giapponesi mitologiche portatrici di stand da evocarsi come dispositivi di attacco frontali, sulla scorta di una infrastruttura che dietro quest’apparente linearismo verticalista chiede di somministrare gli stock delle smart bomb in virtù di misurazione a termometro, oltreché in funzione del quantitativo di fuoco prodotto dagli avversari; segue clamorosissima la guerra di ferri e armature, purché sia resa in essa il sincronismo dello sparo e di nuovo una gabbia di spostamenti schematizzati verso due sistemi di counters dal rateo divergente. Il punteggio massimale andrà così modificandosi sulla base di linee di attacco che agiscono a incoraggiare una logica distruttiva ramificata, per cui il rastrellamento in successione di tre o quattro guardie appartenenti al medesimo clan farà incrementare uno skull counter che allorquando riempito ricompenserà in monete d’oro (coin counter). È dunque imperativo per l’economia di proliferazione del gettone assumere una strategia di sterminio a catena, per il fatto del punteggio che viene quintuplicato di cui si è detto, agendo in accordo con la manovra di frenaggio del proiettile nemico, che qualora imbeccato dallo stand cristallizza per certuni istanti.

Guwange è una indiscutibile prova di carattere. L’artwork marziale di ricerca storica scrupolosa, questo character design che si assesta davanti ai dettagli dello sfondo riferiscono l’abilità di Inoue oltreché la maturazione stilistica del soggetto Cave. Il periodo Muromachi è rievocato con manifesta attenzione per gli accadimenti narrati nelle leggende del Giappone antico talché trovare uno shooter che gli sia pari in tal senso risulterebbe pleonastico; un coloramento a strati e intenso sul tono, l’ausilio di animazioni fluidissime, sprite enormi e velocità serrata realizzano una visione assolutamente romantica della battaglia lì quando Cave traccia il level design di scorrimento in su con breve overture laterale, e miete sostanza traverso la spiritualità onirica dei personaggi, ripassandoli a stilografica, e infine agguantando l’alchimia tra suoni e immagini, a definire la pace dei sensi su di una campionatura acustica che imprime ridondanza, e pure il suono pulito dei tamburi sa trovare il suo tramite fra lo strumento Shamisen e la profondità dello Shakuhachi, entrambi fedelmente riprodotti. Indubbiamente Cave, sotto il segno della discontinuità, e oltre la dottrina dei Maestri si pone alla testa di un vagante e residuo esercito ronin, che tale doveva essere nel 2000 quello che stava incominciando ad abbandonare le sale giochi per mancanza di materia prima, grazie a questa via traversa e speculare allo sparare a tutto. Che in un certo senso era anche l’unica rimasta.






 

  Piattaforma Coin-op
  Titolo Guwange - ぐわんげ -
  Versione Giapponese
  Anno immissione 1999
  N. Giocatori 1/2
  Produttore Atlus
  Sviluppatore Cave
  Designers Kenichi Takano, Junya Inoue, Akira Nakabayashi, Hiroyuki Tanaka, Atsushi Aburano
  Compositore Masahiro Kusunoki
  Sito Web www.cave.co.jp
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 3
  Orientamento Verticale - Tate Mode
  Scrolling Verticale/Laterale
  Risoluzione 240 x 320
  Formato PCB - CAVE 68000
  Emulazione Completa [testato su MAME]
  Genere Shoot ’em up
  Rarità
  Quotazione 300 - 350 €
  OST Sì [Guwange Arrange Album + Original Sound Track, 2010, Cave]

  Curioso come Guwange non abbia mai ottenuto edizioni esterne a supporto fisico. Sicché, i port attualmente avvistabili riguardano in effetti la pratica del pay-to-play anche quando si va a rovistare tra i DVD della Cave Shooting Collection, che al suo interno Guwange lo contiene anche, ma solo in forma di codice per il riscatto della già esistente edizione Live Arcade (XBOX 360, con dentro l’opzione Blue Label). Il videogioco è altresì uscito per telefonia mobile i-mode e Yahoo Mobile, ma diviso in due capitoli. Guwange DX, rilasciato successivamente, riunisce le due parti e ne potenzia le grafiche.