MOEYO GONTA!! di @Luca
Abiusi
Tanto
lo sappiamo che sei stato tu, Yotsui. Non era inoltre il caso di ricorrere allo
pseudonimo solo perché ci sono le ragazze che si deprivano dei vestiti, poiché
si vede chiaramente bene che dietro al gioco vi è la direzione di uno che sa
dove mettere le mani sul finire degli anni ’80, all’altezza dello sterno,
quando un po’ tutti si necessitava di sensazioni di cessazione del comunismo e
si cercava incessanti la felicità industriale sfusa. Moeyo Gonta!! è l’intermedio. Si
posiziona nello spettro temporale del videogioco che conta in mezzo a Strider e
Cannon-Dancer su richiesta particolare di Mitchell, che prima di offrire a
Kouichi Yotsui la libertà di manovra che si era già largamente guadagnata gli
chiede una prova d’iniziazione, visto che era nuovo, un giuoco leggero facile da
esportare e utile alle casse come lo fu
Poker Ladies, successo planetario; ciò premesso, nel 1993 Moeyo
Gonta!! insinua personalità vincendo abilmente lo stereotipo del videogioco
per adulti. Il programma funziona nel suo design. E di grazia Yotsui (detto
Isuke) avrebbe potuto inserirgli i fumetti di Topolino e Pippo sullo sfondo ed
estrarvi ugualmente interesse per quest’azione che lì non muore alla soluzione
del quadro, e che al contrario si automigliora verticalmente con l’aumentare
degli ostili.
Per cui all’immersione il sub
Gonta inizia a rivelare su di esso le fotografie femminili casella dopo
casella, ma ci sono i cattivi recanti danno da cui ci si deve guardare in
superficie fintanto che da sott’acqua i sommergibili lanciano amichevoli
siluri dritto per dritto. Gonta non è in grado di sparare. L’unica sua arma
è il tempismo di risalita; si configura nel puzzle game Mitchell uno
scenario di estrema diversibilità quando, durante l’emersione, il
ribaltamento della finestra elimina chi gli si accampi di sopra creando
questo stato di sollecitazione del riflesso nel momento dell’intrusione
subacquea seguente, che deve ovviamente accadere su di un perimetro acquoso
libero per non doversi vedere il pupazzo urtare il pavimento e venire
successivamente accerchiato dai vaganti. Questione centrale: i bonus. Il
sistema di acquisto degli extra prevede l’innesto alternato dei medesimi su
ambedue le tracce di percorrenza perché che al cambio di strategia
direzionale vi sia sempre una escaturibile via di fuga; il coefficiente di
rilascio di nuovi bonus risulta misurato alla funzione del bonus stesso, per
cui ad esempio, se si vorrà ottenerne a iosa, l’icona del ribaltamento di
una fila verticale intera dovrà possibilmente essere spesa su di uno spazio
non colonizzato. La struttura di avanzamento del livello è veloce,
flessibile. Si avvistano questi diabolici minigiochi a stregua di “gioco del
15” con le nudità al posto dei numeri, per sancire l’attesa.
I campionamenti vocali, visto che ci
sono, li omologhiamo come discreti. Le musiche sono più che altro musichette. Si
ode distinto un suono messo dentro la rom per riempire la ram, ma non è che
adesso ci mettiamo a dargli importanza. Piuttosto, è il rifinimento
bidimensionale, il disegno realizzato a mano a meritarsi menzione nel merito del
background design – con parti animate, anche se in versione giapponese
solo in minima parte – e nell’ambito nel character design degli sprite,
le cui intercalazioni, ancorché miniaturizzate, mirano a distinguersi per
fluidità e utilizzo virtuoso del colore; similmente a
Gals Panic, sovviene percettibile una generale fuzionalità visuale nella
forma dei contrasti delle grafiche nonché al cambiamento dello sfondo in real
time, che per sintomatiche ragioni non si può non avvertire. L’erotismo c’è, si
vede. Eppure allora come adesso mai ci è parso di riconoscere in Moeyo Gonta!! /
Lady Killer quel senso di precarietà che videogiochi digitalizzati altri – coi
loro nudi assoluti e le attrici di film hardcore di bassa lega prese e incollate
sullo schermo – usavano facilmente largire al volgo sulla quarantina che non
voleva andare dall’edicolante perché aveva moglie e figli e si vergognava. A suo
modo, per il suo gameplay astuto e l’iconica autoironia delle ragazze, Moeyo
Gonta!! è in grado di convogliare a sé il meglio della generazione dei coin-op
erotici, passata alla storia più per vacuità di contenuti che per la notevole
intelligenza di certe opere imprescindibili.
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