SOL DIVIDE
di @Luca Abiusi

Dopo essere apparso in sale arcade in modo un po’ fugace e furtivo, Sol Divide viene tradotto per i trentadue bit di Sony e Sega agli inizi del Novantotto. Si pensava che il Saturn potesse prevalere in termini di coefficiente di conversione, e invece, a raffronto, possiamo dire che le due edizioni si equivalgano e che altresì realizzino una pressoché perfetta riproduzione del coin-op. Psikyo dispensa inoltre alcune interessanti opzioni aggiuntive per completare una interazione di per sé virtuosa, e va detto che un po’ da sempre detta software house si prefigga come obiettivo l’eccellenza (eccedenza) di questi shooters ricchi di verticalismo e bidimensione. Eppure, con Sol Divide ci si orienta in orizzontale. Poiché era giusto così.

Arte visuale. Gli eroi fluttuano alteri per le fantasie Psikyo e si mettono a buttare le sciabolate, a fare le magie di grande coreografia. Di grande animazione. Pundione disegna luoghi che si era visti di sbieco in qualche visione notturna, prima di cedere al sonno, al sogno. Il pre-rendering delle creature alate riclassifica il mito degli angeli caduti in terra a seminar terrore, che invero qui l’eroe alato sta dalla parte di chi spara e mira a preservarla, la terra, o meglio la terra altra, quella dove c’è la cartina che delimita le contee e Tolkien che si rivolta nella tomba. Sol Divide è un’opera di suggestione visiva, di sequenze che riportano alla Capcom di fine Ottanta, di devozione alla pseudoletteratura del videogioco fantasy che preleva nozioni di cavalleria dai testi di storia, dai racconti popolari, dai romanzi di genere, dal manga patinato à la Takeshi Okazaki (Elementalors, Kadokawa Shoten, 1990 - 1995) fino a rivendicare, comunque, una struttura di fondo che sia riferibile alla scuola più alta dello sparatutto giapponese. I suoni reggono. Scrivono di avventure volanti e cantano liriche crepuscolari, di montagne in pietra e castelli, di guerre secolari e re maledetti. Il contesto funziona dannatamente bene, si crea questa sinergia con i protagonisti e senti che devi esserne parte.    

Ma Sol Divide non è mero esempio di shooter a scrolling sinistra-destra dacché il suo sistema di attacco riesce a combinare gli elementi dello sparatore moderno con le movenze del classico picchiaduro: i protagonisti, oltre a detenere l’abilità di lanciare incantesimi, possono allora ammazzare tanto da vicino che da lunga distanza. Su quest’ultima facoltà non si ha da dire gran che. Si spara. Più interessante risulta essere tale sistema di combattimento “corpo a corpo” dove il nemico viene affrontato mediante una serie di combinazioni semplificate a mezzo di spade, lance e scettri magici, sicché quindi il gameplay disporrà l’uso della alternazione come primaria filosofia di offesa. Nonostante tutto Sol Divide non è esente da difetti. Una cura maggiore nella realizzazione di alcuni stage avrebbe sicuramente giovato. Si assiste occasionalmente a passaggi di quadro piuttosto bruschi, che mettono in evidenza una certa discontinuità sul disegno grafico: concluso un livello, non è detto che il successivo disporrà della medesima arte. E ancora, la lunghezza del singolo schermo lascia a volte perplessi, e sembra quasi che gli artisti Psikyo, arrivati a metà della programmazione, abbiano deciso di porvi fine a seguito di un improvviso sforamento sul budget. Ma non saranno tali elementi a decidere il destino di Sol Divide, giacché le sue virtù surclassano di netto le pur latenti mancanze di struttura; in un certo senso, Psikyo riesce a rinverdire i meccanismi arcade di Forgotten Worlds e dello stesso Winds of Thunder della Red, coi quali condivide in parte questa ossatura a scorrimento non necessariamente a base di astronavi o velivoli terrestri, ma piuttosto votata al mito del paladino che fluttua e abbatte draghi.









  Piattaforma Saturn
  Titolo Sol Divide - ソルディバイド-
  Versione Giapponese
  Anno immissione 1998
  N. Giocatori 1/2
  Produttore Atlus
  Sviluppatore Psikyo
  Designers Hideyuki Oda, Shinsuke Nakamura, Hyoue Ogawa, Wataru Yamazaki [....]
  Compositore Masaki Izutani, Ken-ichi Hirata
  Sito Web www.zerodiv.jp
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 5
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Laterale / Verticale
  Formato CD-Rom
  Numero supporti 1
  Compatibilità NTSC-J [] NTSC-U/C [No] PAL [No]
  Genere Shoot ’em up
  Rarità
  Quotazione 60 - 80 €
  OST Sì [Sol Divide, 1997, Scitron / Pony Canyon]

 

Tra il 2004 e il 2006 Sol Divide consegue traduzioni formato PlayStation 2 sotto forma di collection [Psikyo Shooting Collection Vol. 3: Dragon Blaze & Sol Divide, Atlus, versante giapponese] e release standalone europea, grazie a 505 Games. Il port viene ultimato attingendo al codice della versione coin-op. Una edizione Steam viene resa scaricabile nel corso del 2015. Nel marzo del 2018 Zerodiv realizza su Nintendo Switch fornendo possibilità di applicazione di filtri video, per avvicinare il raster della sala giochi. Una edizione fisica del suddetto è prevista entro la fine del 2018 per intercessione di Arc System Works Asia, che lo raccoglierà nella Psikyo Collection Vol. 1 assieme a Strikers 1945, Gunbird e Sengoku Ace.