DODONPACHI DAIFUKKATSU ver. 1.5 Limited Edition
di @Luca Abiusi

E dalle sue ceneri risorgerà a sterminare. Arriverà che nemmeno sapremo, e porterà strage alla testa di eserciti come olocausti che squagliano l’acciaio; sarà Dodonpachi per concedimento del Dio di qualcosa, protettore del fuoco: laonde i rincari suoi di progressiva uccisione del ferro leveranno perentori davante al display con la sequenza di hit-combo di non minore incursione d’un Death Label che in aera PlayStation 2 ebbe commerzio di facultà e per esprimere circustanza e vizio di adunazione, onde a seguito recedere a motivo di squilibrio d’impianti di potenza ausiliari traboccanti misure che iddio neanche si pensava possibili, ch’anco eran possibili coll’azione verbosa d’elementi a macchia fuor dell’acqua espulsi verso bordure, poscia che sopra ’l vassello gravi e gittate siano le scorie, vogliendo di quando avviene che si soccombe alla strage, e potesse providenzia tributare amnistia col perdono si potrebbe a essa compagnarsi al cadere, oltre la dimensione dello stormo e a culmine dello stallo, a traverso lo schianto. Dodonpachi Resurrection deve diventare inesorabile. E dovrà portare il fascio stratosferico dentro le piantagioni della metafisica in Arrange B ver B, tra verdi trasparenze di acqua ragia e vernici.

L’avevano detto che era diverso, per qual distinto può essere il pattern diversamente applicabile al moltiplicatore, sul dove i punteggi si appesantiscono al miliardo; Resurrection ingigantisce la visuale evangelista di Dai Ou Jou Black Label Extra. La contingenza di cancellatura degli apparati su formazione Hyper dovrà ottenere assegnamento del rank sull’aumento di velocità del tracciante o su raggi che all’improvviso arrivano dal lato per congestionare il traffico di stupefacenti in pellicole blu sul pannello galleggianti a ics e a cerchi com’anche a significare che se si vuole finire si dovrà per narici tirare almeno di strisce al fluoro più sottili e con ciò il suono dovevano affidarlo dall’inizio a Kenichi Maeyamada, il qual estro ha firmato il soundtrack trance delle edizioni iOS e Android contuttoché Namiki s’illumini di perentorio furore in prossimità del secondo quadro insignito nevvero di rotanti verghe da Tsukamoto stesso a che dopo un certo periodo di gestazione potesse il musicista generare dinastie di uomini di ferro col cazzo di ferro. Resurrection è il cazzo che insemina certo numero di bambole kawaii di ferro trasformante su hyper-fantascienze di ferro ma di una generazione di ferrame lucido di sostanze antiossidanti rispondenti a oro fuso, rotule che in distensione non si bloccano, arti di supermodelle di ferro comprese tra i quindici anni e i quindici anni.

Trilaterale per rango, 1.5 esibisce stili di attacco di quantità e alternanza: Bomb scatena la bomba sul tasto B, ma lancia automatico l’esplosione a contatto. Power, al contrario, scala la classe di sparo di un posto autorizzando il Boost a ingrossamento del laser in ordine d’attivazione, e così provocando lo scarto sintomatico in virata. Strong è grezzo. Il mezzo ottiene alto potenziale di morte eppure si contiene in portanza, e procede lento. Il character design di Ogata trasferisce eleganza, stante il resto che induce macchina su macchina all’ingresso del tunnel, e il circondario è il dettaglio di una bidimensionalità che si permette il lusso del morphing su massimi di sprite a ruotamento e distorcimento dello spazio, mentre questi ancora dopo in volo si smontano frontali in assetto di sfida per volontà di rettificare in verticale la monarchia dello shoot ’em up verticale degli armamenti multipli che intasano gli schermi e innescano catene di proiettili su cui il Nostro nome è chiaramente inciso a caratteri hiragana; Resurrection è la complicazione dello spara e fuggi danmaku per sistema di punteggio estendibile sul marker degli hit. L’accelerometro dei numeri che si rinnova rispetto alla variabile dei tempi di ingestione e quindi la plusvalenza di un misuratore di Hyper che è opportuno conservarsi se no è male e per dunque infine l’infrastruttura delle arti visuali che si rimette alle avanguardie della ultima Cave vuole condurre il corrente Dodonpachi al vertice della sua stirpe.






  Piattaforma Xbox 360
  Titolo Dodonpachi DaiFukkatsu ver. 1.5 - 怒首領蜂 大復活 - WORLD: Dodonpachi Resurrection
  Versione Giapponese
  Anno immissione 2010
  N. Giocatori 1/2
  Produttore Cave
  Sviluppatore Cave
  Designer Tsuneki Ikeda, Kouji Ogata
  Compositori Manabu Namiki, Azusa Chiba, Yoshimi Kudo
  Sito Web www.cave.co.jp
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 4
  Orientamento Verticale - Tate Mode
  Scrolling Verticale
  Formato DVD-Rom
  Numero supporti 1
  Compatibilità NTSC-J [] NTSC-U/C [No] PAL [No]
  Genere Shoot ’em up
  Rarità
  Quotazione 90 €
  OST Sì [DO-DON-PACHI DAI-FUKKATSU Original Sound Track, 2009, Cave]

 

Dodonpachi DaiFukkatsu ver.1.5 offre di base quattro direzioni di gioco: Xbox 360 ver1.5 Arcade, Xbox 360 ver1.5 Novice, Arrange B ver B, Arrange A ver L. All’interno delle prime stampe in Limited Edition è avvistabile una card DLC a mezzo cui ottenere la modalità Xbox 360 ver 1.51, che ebbe unica apparizione arcade al Cave Matsuri Festival del 2010 e che apporta sensibili modifiche sul gameplay e sulle manovre di scoring, oltre ad accorpare Hyper e Bomb sul tasto C. L’edizione limitata contiene inoltre il DaiFukkatsu Arrange Album (Kenji Ito, Kohta Takahashi), che è notevole rivisitazione del soundtrack originale. Nel novembre del 2011 Rising Star ha quindi portato il videogioco in Europa titolando in Dodonpachi Resurrection: Deluxe Edition e conservando i contenuti dell’edizione limitata giapponese, eccezion fatta per il DLC gratuito della versione 1.51, che richiede un ulteriore esborso di 80 MS. Il Black Label Mode è anch’esso scaricabile (800 MS) benché nelle sole varianti Arcade e Novice. Dodonpachi DaiFukkatsu Black Label, in Giappone venduto standalone assieme all’esclusivo Arrange Mode operante il crossover con Ketsui (Ketsuipachi), è una violentissima alternativa di sparo della versione 1.5. Adesso l’astronave produce in unica soluzione sia il laser che le raffiche. Viene ancora modificata la difficoltà generale, mutabile in funzione dello stile di gioco selezionato in briefing. Il sistema di caricamento della Hyper è pesantemente rivisto. Fa apparizione il Red Mode, un misuratore che si riempie in accordo all’uso simultaneo degli assetti di sparo, e che al suo culmine rosso cagiona un verticale aumento delle ostilità fino a che non si perisce. Il True Final Boss Hibachi può apparire già al primo loop conseguendo un certo numero di obiettivi. Si rileva la presenza di Zatsusa, traccia sonora inedita.