SYNDICATE
di @Luca Abiusi

Immagina di essere il disordine dell’eversione, il mondo corroso dalla guerra civile e dalla bomba, il sabotaggio. Immagina d’essere il corpo antisommossa e di avere l’autorità per demolire, conquistare e ancora conquistare. Se in tutto questo caos tu fossi videogioco, ti chiameresti Syndicate. Tratteremo la versione Amiga. Che è un port, in quanto il progetto fu nativamente sviluppato in luogo MS-Dos a 256 colori. Per cui si ammanca di qualcosa in termini di variazione del cromo, eppure la definizione degli sprite può dirsi al raffronto sensibile. Di nuovo, si rileva uno scorrimento più fluido nell’atto di spostamento tra schermi. Il taglio del colore non incide sulla qualità delle escursioni metalliche; qui si ritorna, pur assunte le dovute proporzioni di struttura, alle figure statuarie dei Bitmap Brothers. Il manifesto grafico, per i tempi, è un qualcosa di rimarchevole cui gli utenti console potevano guardare mordendosi le unghie: la raffigurazione delle città, i pupazzi digitali, le costruzioni bidimensionali complesse – vedi automobili, carri armati, mezzi volanti – beneficiano quindi di un livello di messa in opera ben superiore agli standard del periodo.

Si è soliti esser partecipi di movimentazioni del tipo macchine in fiamme, esplosioni di magazzini, conflitti a fuoco traverso strade di una plausibilità pressoché tastabile grazie a visuali gestite da questo intuitivo sistema a puntamento con cui diventa possibile mettere sotto scacco l’intera interfaccia, omini compresi e ora: cosa avrebbe Syndicate in più di un qualsiasi altro titolo uscito fino al Novantatré? Elementare, la revisione (e la commistione) dei generi. Per cui mentre s’impersona uno dei quattro elementi del corpo speciale si deve agire allo stesso modo di spostamento su fronti strategici paralleli; non è un gioco di pianificazione, come non può essere un action game puro, e ciò nondimeno Syndicate realizza un’esperienza tattica assolutamente funzionante in atto di gameplay; il grado di sfida solca l’Everest allorché si è presi alla battaglia o si redigano le strategie d’invasione e guerriglia di un avamposto, o di zone di rifugio occulte. L’estesa mappatura geografica è un fatto da rimarcare. Il dettaglio isometrico, allora, inquadra le strutture utili ai fini bellici e mette in rilievo la nostra posizione rispetto al display per accentrare la dislocazione dei nemici e dei bersagli che dovranno essere annullati. In ambito sonoro Syndicate sembra essere all’altezza della controparte MS-Dos. Quindi Amiga interviene con un suono che sa d’orchestra di effetti campionati e gran realismo.

Vien presto largito un sistema di armamento altamente personalizzabile, che si perfeziona proporzionale alle conquiste e quindi ai crediti da noi ottenuti. All’inizio sarà d’obbligo optare per le armi standard quali sono i fucili e le pistole d’ordinanza. Dopo si ingrasserà i capitali e con essi l’arsenale, il quale andrà evolvendosi verso il composito e la distruzione di massa. Si potrà investire sulla ricerca al fine di ottenere congegni adeguati al teatro di guerra rispondente, nonché personalizzare l’inventario armato di ogni singolo membro del team. Notevole assai risulta il sistema di controllo gestito via mouse al punto che anche in condizione di stress (lo scontro diretto contro gli agenti delle multinazionali nemiche) il ritardo di risposta si realizzi pressoché nullo. Indispensabili intervengono le valigette di pronto soccorso, a mezzo cui soccorrere eventuali feriti in battaglia e quindi acquisire energie perdute. Prima di uccidere si deve opzionare il marchio della squadra. Per cui Syndicate, anomalo, si impone a videogioco-icona del ventesimo secolo quando trasfonde all’esperienza arcade il patrimonio genetico della opera di strategia totale. È questo il punto di forza della opera Bullfrog, produzione massiva in grado di eccellere – e di eccedere – su più fronti senza mostrare rilevanti carenze di profondità strutturale anche a distanza di tot anni dall’immissione sui mercati e malgrado l’occorsa evoluzione dei sistemi di gioco: ancora adesso il micidiale sistema di definizione degli ambienti in forma di elaborazione altamente tattica, che se rapportato alla monodirezionalità di un Warcraft diventa irripetibile, può determinare il culmine creativo dell’isometria in bitmap. Sicché nel Novantatré, proprio mentre la Origini crea mondi, la Bullfrog si adopera perché questi vengano rasi al suolo. Ma in un modo che se tocchi con mano decidi che s’è scritta la storia.










  Piattaforma Amiga ECS / OCS / CD32
  Titolo Syndicate
  Versione Europea
  Anno immissione 1993
  N. Giocatori 1
  Produttore Electronic Arts
  Sviluppatore Bullfrog
  Designers Guy Simmons, Mark Webley, Michael Diskett, Chris Hill, Paul McLaughlin
  Compositore Russell Shaw
  Sito Web www.ea.com
  Sist. di controllo Analogico - Mouse
  Numero tasti 1
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Multidirezionale
  Formato Floppy Disk
  Numero supporti 4
  WHDLoad Sì [link]
  Genere Action / Strategy
  Rarità
  Quotazione 15 - 20 €
  OST No

 

Inizialmente programmato su PC a mezzo di una intuizione tecnica sul lato delle visuali – un ibrido di risoluzioni a 320x200 pixel in 256 colori e a 640x480 in 16 con dithering usate rispettivamente per i menu e le fasi di gameplay – il videogioco ottiene numerosi adattamenti. Amiga a parte, il cui port viene realizzato quasi in parallelo col versante MS-Dos, avverranno scritture di riferibile qualità per sistemi come Archimedes, Macintosh, Jaguar e 3DO. In Giappone, le conversioni FM Towns e PC-98 possiedono estetiche anche superiori al PC. Nel ’95 il videogioco viene riversato su CD32. Nello stesso anno avviene una revisione Mega-CD da preesistente adattamento Mega Drive – alquanto distante nelle grafiche come nel level design dalle versioni computer – che si limita a inserire sequenze in full motion video. Sul Super Nes il gioco è come su Mega Drive. L’anno prima, con l’intercessione di Amiga Format, l’update Syndicate: American Revolt contenente ventuno nuove missioni esce anche su Amiga. Il data disk verrà tuttavia distribuito a stretto giro di posta previa ordinazione, e in formato “solo disco”.