NIGHTMARE IN THE DARK di @Luca
Abiusi
Per
cui a Gavaking, sussidiaria di SNK, viene di sviluppare un videogioco a piattaforme
nel bel mezzo del 2000. Per di più un titolo chiaramente derivato da
Snow Bros., quello della Toaplan, quello che
si era visto in arcade non meno di dieci anni prima eppure, se il concept è valido
niuno impedisce a Gavaking di ergersi a divulgatrice, per i generalisti che
non sanno che cosa è Snow Bros., ma che però
ad Halloween non aspettano che di potere fare dolcetto scherzetto insieme agli
altri bambini di quarant’anni; per limitare i costi, ma anche al fine di
ricostruire le atmosfere bidimensionali delle sale da gioco ’80, si opta per
l’inossidabile hardware NEO GEO e si decide di attingere a una iconografia assai
fiabesca, quindi così Nightmare in the Dark risulta platform fatto apposta per Noi, grazie a un gameplay che sa di culto per
l’arcaico, e che riconduce alle giocosità adolescenti dove che devi saltare e
sparare dentro a schermi fissi e rastrellare gli oggetti e realizzare il power-up,
e poi di nuovo ancora uguale mentre intanto i nemici si moltiplicano e la sfida si fa seria. Già dato.
Ma non
vi è modo di resistervi.
Sì ma non hanno fatto la cartuccia
AES, perché. Disamina di gioco: si rende nota ossatura assai primordiale in
quanto dispone un mostro-protagonista tipo zombie-falce di
Ghouls’n Ghosts dagli
occhi rossi con cui carbonizzare a schermo ulteriori non morti a forma di scheletri,
frankenstein, bestiame. La visuale è priva di scorrimento. Nostro unico
attrezzo di offesa un
getto di fuoco che serve a paralizzare le creature, le quali, una volta all’interno di
questa prigione temporanea, non dovranno che attendere la terminazione finale.
Esatto, quel gioco là di dieci anni prima. Gli sviluppatori si limitano a
sostituire le palle di neve con le sfere infuocate, ma vi è anche da dire
che al contrario di quanto succedeva negli inverni Toaplan qua negli inferni
di Nightmare in the Dark è possibile afferrare la sfera contenente il
cattivo e spostarla verticalmente, oltre che a destra e a sinistra, in
preparazione del lancio che spazzerà tutto ciò che vi sia rimasto di animato
sulla
linea d’azione. Non dimenticarti di raccogliere gli oggetti. Quelli
che vengono espulsi dai cadaveri dei cadaveri, che fanno aumentare il
punteggio. Sottolivelli. Ogni stage comprende cinque sottolivelli il cui
ultimo presenterà l’immancabile boss, guardiano del quadro che viene dopo.
Nightmare in the Dark uno di noi.
Sì ma ci eravamo dimenticati di dire che
codesti items tutti quanti colorati di cui sopra, ci sono i
preziosi, i flaconi di qualcosa, santi graal servono inoltre a potenziare
l’attacco come che a realizzare meno dispendiosa la conversione del nemico
in palla, ché la percentuale di permanenza
al giuoco intensifica e normalizza proprio in virtù di detto
interessantissimo principio, allorché dentro ai livelli
avanzati il numero delle cose animate tende a serrare moltissimo, ma senza
scorticare questa intenzione di gameplay che viene fuori mediante amichevolezza,
quella che veniva inclusa in allegato ai favolosi
multiquadro della Taito, così che Nightmare in the Dark si adeschi a supermodelli oltre il suo titolo ispiratore anche
videogiochi
quali
Bubble Bobble,
Rodland, Rainbow Islands. La
partita in doppio va consumata. Dire fare baciare lettera testamento per ritornare al
modo tradizionale di fare interazione e grafiche, arte monodimensionale NEO GEO
tipo 1992. Con Crystal Ball ci puoi giocare e tante cose da inventare. Situazione di mondi di illusione
dove che si trovano le sfere. Ed è totale l’immersione
grazie a questo disegno che si mette a decantare potente i pleniluni, le foreste incantate,
i fantasmini che si trovano nelle caverne sotto al castello del conte
Dracula. Gli sfondi realizzano una struttura di magia & fantasia molto
Capsule Computers nella proliferazione di tanto di mostrario taglia XXL che si
muove con naturale naturalezza assieme a questi zombie che deambulano
spaesati e cadenti con la testa a pendolo. Indubbiamente si beneficia di una
direzione artistica d’impatto, e lo si denota anche qualora che ci si mette ad
ascoltare, ché i suoni si mettono a suonare, vogliono raccontare, cantare le
storie del
periodo d’oro del videogioco a base di sprite e felicità.
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