BUBBLE BOBBLE
di @
Luca Abiusi

bubblecover.png (38885 bytes)L’archetipo della cosa bidimensionale si vede che sta all’inizio del videogioco della Taito, per cui può essere che in una situazione di renderizzazione di oggetti tridimensionali un videogioco come Bubble Bobble esattamente non sia, in quanto che Lei vorrebbe appunto imprigionare questa sua idea dell’infantilismo all’interno di una sfera dimensionale dove che la qualità della sfida sia misurabile sulla quantità di bolle di sapone virtuali sparabili a vista, ma dietro non dovrà esservi null’altro che il plasma. O comunque, niente che non sia assumibile a quel tipo di elemento che dicono si verificasse con la creazione di tutte le cose poiché nessuno dovrà poi togliere al videogioco della Taito l’illuminazione del gameplay di costruzione e decostruzione del tutto (o nulla) cosmico. Taito interviene a inserire banchi interagibili sovrapposti e a popolarli di nemici un poco scemi, perché si proceda a impersonare dragame con lo sparo delle palle incorporato in una struttura di avvisabile staticità, che tuttavia viene poi resa fertile da una componente decisiva come il flusso vitale.

Si gettano le raffiche delle bolle con l’obiettivo di rinchiudervi dentro i nemici e provocare la detonazione; si mietono i dolci e i frutti di bosco nell’ambiente illusorio, surreale quanto la fila che viene generandosi davanti al rispondente cabinato, al punto che per farti una partita hai dovuto staccare il biglietto di prenotazione; Taito mette su palcoscenico una commedia priva di un reale allestimento, nera di sfondo, mesozoica come è mesozoico il ripiano di compensato che sostiene la collezione di pupazzi che hai ultimato l’altro giorno, ma però prima che venissi risucchiato da questo meccanismo che spacca il secondo, che richiede fissazione, autismo, ché la partita incomincia che sei già persuaso di essere capace di completare grandi stringhe di livelli mediante il salto e l’inglobo, non fosse che poi Taito inizia a reclamare dazio, a presentare il conto della manovrazione determinata al pixel, della distanza drago-nemico che devi considerare se non prefigurare, ché devi anticipare, e valutare bene il salto quando l’ultimo cicisbeo a forma di balena parte alla carica incazzatissimo a testa bassa – un classico delle meccaniche Taito – in direzione draghi.

Ve ne sarà un milione, di quadri. E per quanto il viavai di bolla che scoppia a contatto, frutti e caramelle che ne fuoriescono, nemico che si libera, nemico che si arrabbia, velocità che raddoppia, lettera extra da raccogliere, perforazione di profondità e misurazione finale da mostrare al giocatore amatoriale sia pura reiterazione e ripetizione e ritornazione di pattern, Bubble Bobble vince e stravince sul fattore dell’assuefazione portata al suo limite, sul bisogno di essere servitori di un ingranaggio tanto rudimentale per icastica quanto assoluto in seno all’elaborazione del level design grandemente anni Ottanta, ma pure anni Novanta, anni Duemila. La grafica è un insieme di blocchi di piattaforme messe le une sulle altre per fare in modo che il draghetto vada in su, ché può solo andare su o al massimo lasciarsi cadere, quando è necessario esplorare le zone inferiori. Quando i cattivi dei piani superiori incominciano a divenire più intelligenti di un sasso. Di un coso che va a destra, urta il muro e va a sinistra. I suoni sono l’epifania che all’improvviso si manifesta. Ti sembrava che ti eri già ascoltata le musichetta di Bubble Bobble già allora, figurarsi ora, questo tema scanzonatissimo che è istituzione, costutuzione come a prestare giuramento mentre che la fanfara suona la dichiarazione di dipendenza da videogioco a sfondo nero e sprite rotondo. Il capolavoro della Taito si materializza a cagione delle ere che passano, non quando tenevi undici anni. Ma adesso. Adesso sì, hai il permesso di dire che Bubble Bobble è come un dio. Un dio del platform.








 

  Piattaforma Coin-op
  Titolo Bubble Bobble - バブルボブル -
  Versione World
  Anno immissione 1986
  N. Giocatori 1/2
  Produttore Taito
  Sviluppatore Taito
  Designer Fukio Mitsuji
  Compositore Tadashi Kimijima
  Sito Web www.taito.co.jp
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 2
  Orientamento Orizzontale - Yoko Mode
  Scrolling No
  Risoluzione 256 x 224
  Formato PCB - Taito Bubble Bobble
  Emulazione Completa [testato su MAME]
  Genere Platform
  Rarità
  Quotazione 25 - 40 €
  OST Sì [Taito Retro Game Music Collection 3 All Target Cluster, 2011, TEAM Entertainment]

 

Dato il fulminante riscontro che il videogioco si conquista in sala, Taito ne vende licenze a tappeto. Ogni singola piattaforma del periodo (home computer o console) si vede recapitare Bubble Bobble tanto su commissione (nel caso dei computer occidentali) che su vie più dirette (il meraviglioso port realizzato da Dempa per l’X68000). Da noi, i port Amiga, ST, PC MS-Dos e Commodore 64 vennero ottimamente accolti. Invero si sarebbe potuto offrire di meglio e rendere le grafiche a tutto schermo, soprattutto su Amiga. Purtroppo, il gioco fu compilato su di un unico sistema (presumibilmente ST) per poi venire riversato senza modifiche su buona parte dei restanti computer a 16 e 8 bit. Se non altro, la struttura del gameplay rispetta il coin-op. L’edizione Spectrum venne programmata in situ. E si vede: il videogioco è a pieno schermo e fluido quanto l’arcade. Su Amstrad CPC è riscontrabile una certa lentezza dell’animazione. Notevoli le versioni per MSX ed FM Towns. Sul fronte console, l’edizione Master System soffre di flicker occasionale. Meglio la versione Nes. Possibilmente, le riduzioni per le console portatili (Game Boy, Game Boy Color e Game Gear) sono le più interessanti pur con – e forse proprio per – l’effetto scrolling. Nel 1996 una versione arcade perfect del videogioco sarebbe stata inclusa in Bubble Bobble also featuring Rainbow Islands, collection prodotta da Acclaim per i formati Saturn, PlayStation e PC. Nel 2003 Taito annuncia Taito Memories in formato N-Gage. La collection avrebbe dovuto contenere, tra gli altri, il port di Bubble Bobble. Ma il gioco non uscì mai. Nel 2005, in Giappone, l’arcade perfect del videogioco è invece inserito nella Taito Memories Joukan (PlayStation 2); sarebbe arrivato qui in occidente all’interno della Taito Legends anche per i formati XBOX e PC. Nel 2009, sul 360, Bubble Bobble Neo! è del nostro il remake in HD. Ancorché privo dei 720p, sul Wii (Bubble Bobble Wii) il gioco è come su tre e sessanta.