SCUD RACE
di @Fausto Carà

scudrace_flyer.jpg (20485 bytes)Sega ci ha in effetti viziati coi suoi corsisti da sogno, e si guardi ad OutRun, Daytona USA e Sega Rally, ma nel 1996, l’anno in cui uscì Scud Race, la software house aveva pubblicato uno dei suoi titoli peggiori, tale Sega Touring Car Championship, racing possibilmente realizzato da un team esterno che ostentava un design delle automobili e una fisica comportamentale davvero imbarazzanti per una opera arcade degna di essere targata Sega. L’azienda del porcospino blu decide allora di correre ai ripari realizzando quel che poi sarebbe diventato uno dei più memorabili racing in 3D di sempre, un videogioco capace di far impallidire anche i recenti titoli da corsa avvistabili su PS2 e XBOX. Inoltre Scud Race diventa, assieme a Virtua Fighter 3, il primo videogioco arcade a montare l’hardware Model 3, il successore del blasonato Model 2. Superfluo quindi dire che il corsistico da un punto di vista visivo sia davvero spettacolare. Del resto la scheda Model 3 era a quel tempo la piattaforma arcade più evoluta, con una gestione massima dei poligoni a video realmente improponibile per qualsiasi console domestica allora in commercio; texture a risoluzione elevatissima, effetti di filtering eccellenti e capacità di mantenere il framerate sempre stabile a 60 fotogrammi per secondo anche nelle fasi di gioco più concitate.

Ciò fu dovuto al fatto che Model 3, a differenza delle schede video dei contemporanei PC, durante la fase di rendering 3D memorizzava solo lo scenario tridimensionale che appariva in video, e questo significava un rimarchevole guadagno in termini di velocità e di prestazioni. Il gioco: dopo aver inserito il gettone viene richiesta selezione dell’automobile che si vorrà guidare. Per assicurare l’ampiezza di stili di guida Scud Race mette a disposizione una Porsche 911, una Ferrari F40, una Dodge Viper e la McLaren F1 (il cui design è davvero impressionante). Dopodiché si potrà scegliere il circuito in cui gareggiare. Quindi si ha a disposizione quattro piste differenti, due a un livello facile, una a un livello medio e l’altra ad un livello difficile. I circuiti risultano tra loro assai diversi sia come difficoltà che come ambientazione come a mantenere elevato in tal modo il fattore longevità. Ma quel che subito salta agli occhi, a inizio corsa, è lo spettacolare paesaggio virtuale in cui si viene immersi in corsa. Bellissime, in particolar modo, le cascate presenti nel terzo circuito, che lasciano decisamente ammirati per il loro impossibile realismo e che possono distrarre, bisognerà per cui rimanere in pista poiché in Scud Race è concreto il rischio di perdere il controllo proprio a causa dell’incanto provocato dall’opulenza grafica.

Altra nota di particolar lode va mossa per il sonoro di livello superiore, pensato per creare entusiasmo, per avvolgere. Difatti si è letteralmente “dentro” il suono per via di questo uso virtuoso delle due board a esso deputate: quella davanti, montante CPU 68000, gestisce due chip SCSP che a sua volta controllano gli effetti (il rombo del motore delle auto risulta estremamente realistico); quella sul retro del sedile, montante CPU Z80, si appoggia sul nuovissimo chip sonoro Sega Digital Sound Board 315-5762 per sintetizzare musiche che, tra l’altro, risultano strumentalmente convincenti. L’unica riserva adducibile va al fatto che non vi sia alcuna voce che commenti le manovre durante la corsa. Ma per quanto riguarda il gameplay non c’è molto da dire. Lo stile di guida è quello caratteristico dei racing arcade Sega, i quali abitualmente si discostano un po’ dalla filosofia a là Ridge Racer che mette completamente da parte il reale comportamento fisico dell’auto. Prendere bene e alla giusta velocità una curva è sicché di fondamentale importanza per evitare di andare a cozzare sugli avversari o finire fuori strada. Inoltre bisogna saper scegliere l’automobile che soddisfi maggiormente le proprie esigenze di guidatori, dato che a ciascuna macchina corrisponde un comportamento diverso. Il grado di longevità in un gioco di questo tipo è sempre qualcosa di relativo. Molto dipende da come ci si dispone all’esperienza, ancorché Scud Race sul profilo della curva di apprendimento potrebbe sembrare oggettivamente ostile, soprattutto per il principiante. Chi è abituato alla guida spensierata dei corsisti Namco potrebbe rimanerne spiazzato anche considerando la possibilità di pilotare quattro bolidi notevolmente distanziati tra loro, e dentro altrettanti quattro circuiti con difficoltà variabile; ciò fa comunque in modo che il videogiocatore non venga assuefatto al gameplay prematuramente. A clausura vi viene allora chiesto un unico servigio: se passate davanti a una sala giochi e incappate in un cabinato di Scud Race fermatevi e fateci una partita. Potreste addirittura vivere l’esperienza di guida arcade in 3D della vostra vita.









 

  Piattaforma Coin-op
  Titolo Scud Race - スカッドレース - USA: Sega Super GT
  Versione Europea
  Anno immissione 1996
  N. Giocatori 1/4 [Link-up]
  Produttore Sega
  Sviluppatore Sega AM2
  Designer Toshihiro Nagoshi
  Compositori Hideaki Miyamoto, Kaoru Ohori, Fumio Ito
  Sito Web www.sega.co.jp 
  Sist. di controllo Analogico - Volante
  Numero tasti 8
  Orientamento Orizzontale - Yoko Mode
  Scrolling 3D Scaling
  Risoluzione 496 x 384
  Formato PCB - SEGA MODEL 3
  Emulazione Imperfetta, occasionali episodi di pop-up [testato su SUPERMODEL]
  Genere Racing
  Rarità
  Quotazione 600 - 1000 € [Sit-down cabinet]
  OST Sì [Scud Race Sound Tracks, 1997, Futureland / Toshiba EMI]

  Già nel ’97 fu pianificato un port per Sega Saturn funzionante su “Model 3”, la fantomatica espansione il cui destino fu poi segnato dall’arrivo del Dreamcast. Per quest’ultimo il videogioco sarebbe dovuto uscire nel ’98 – una tech demo di Scud Race programmata su Katana fu difatti mostrata agli addetti nella “Dreamcast Presentation” – come uno dei titoli di lancio, ma per ragioni tuttora ignote Sega optò per la sua cancellazione. Nel 2005, a ogni modo, i quattro circuiti del corsista AM2 vennero ripresi in forma di contenuto bonus nell’edizione XBOX di OutRun2. L’emulazione MAME risulta al momento ancora a uno stadio preliminare. In compenso l’emulatore SUPERMODEL fa viaggiare il gioco a 60 fotogrammi ottenendo un livello di rispondenza al coin-op superiore all’85%.