MEZZO FORTE
di @Luca Abiusi

Che sebbene ecco vedi non tanto quanto i rospi parlanti di un Wizard Barristers – esibente, contuttoché, una premessa da action movie su treno né pure se di antologie del cinema di Tsui Hark – quest’original anime video datato 2000 si regala un Umetsu di obiettivi a bastanza complementari, burlieri già quandoché la cyberbambola sessuoide innesca le reazioni al plastico, fin all’impiego casualmente disordinario che si fa del massacramento, nell’ordine di una connotazione troncante, di stremità e bulbi oculari circa forse a misura di A-Kite, e se non peggio, ma in uno spazio di laconicità che è di calci acrobatici sospesi nelle arie, roteanti, nel durante a bolge di fucilami attinenti ingegnerie metriche proprietarie, tali che a un concerto di musica lirica o a un congresso di guardie del corpo come banche del sangue ambulanti, e le direzioni di camera sono calcolate: versificano, sotto luce, in un incirca di celerazione geometristica risolvente allo sfasciamento di calcinacci e pareti, allorché il regista intende conseguire un’animato di scoppio oggettuale, o più di preciso di scomponimenti cranici, a suo uso preludenti a vertiginevoli cadute dal cinquantunesimo piano o giù di lì.    

È che non si fa di meno del premonire gli stati transitori di shock, dai quali trafila ancora uno schermo di paralisi, di trauma e vaga psicocinesi; tutto considerato, il tono dell’ultraverso futuristico di Umetsu, ippocampale, deve rifocillarsi di angosce, lacerazioni, e di fotografie sovraimprimenti, quindi che allora l’anime non reca eccezione pur esimendosi della giustificatura consequente, e disimpegnandosi, non che facendo per cui un poco di crossover autoreferenziale – nell’inizio, dove parlano di omicidi e una ragazza a Noi nota, passante per di lì, fa di volgersi alla cinepresa – di mezzo a una conoscenza contabilistica di certi tempi umoristici, e rocamboleschi, pari ai generi criminaleschi domiciliati a Hong Kong, nei medi anni ’90, benché invero Mezzo Forte elevi la sua scrittura e le sue battute, non banali pure nel quando s’indulge all’atto, da cui il malinteso di ridurre l’opera di Umetsu all’hentai trastullatorio sancibile di scomunica; al contrario, il film s’intrattiene su questo allenato commedismo danzante, che è un po’ circense, dal taekwondo al repertorio di mosse ubriacanti di Jackie Chan, peraltro funzionali a una microregione di trame parallele da lasciar scoperte. E dirimere per un sequel in tredici episodi.

Valse il sacrificio di setacciare il frame, così a intuire che non ne servissero tantissimi a quest’ordito di scelte coloristiche illecite, e feticizzanti di assai oltre l’onere del disegno, a largo beneficio di un porporato di nevrastenia a macchie e sistemi di forze, e di contrappesi da convertire a coreografismi arancio-spandex veramente stringatissimi, che Noi intanto si continua fermamente a credere che la miglior dote registica che Yasuomi Umetsu ha portato al dōga eiga nazionale – e per diretta conoscenza alle contemporanee arti cinematografiche – conviene all’irroramento del seme voyeurista, germinante di sopra al rigorismo e prosperante rispetto a un imperativo testimoniarsi ai registri dell’exploitation sperimentale, or che anzi di prostituirsi all’erotismo da banco Mezzo Forte, attraverso il Morse elegante dell’autore, spicca di espressioni e suggestionamenti, e va a superare la classificatura del simpatetismo di gregge, staccandosi dalle culture basse, adolescenti e sbrigative delle fiere del fumetto. Ma si troverà il modo di farlo vedere, a questi qua. Diremo loro che si tratta del film di Violet Evergarden per poi zac, ritrovarci diritti alla sequenza del threesome coi brutti ceffi, tra momenti di finto panico e spontanee erezioni, e poi magari tempo due anni, acquisita la maggiore età, succede che ci ringraziano. Nei primi 2000, Mezzo Forte sa di emancipazione. Dell’animazione. Del classico d’azione. E di certa evacuazione hardcore che dice di letteratura. Scrive pagine di cinema.









  Classificazione OAV
  Titolo originale Mezzo Forte - メゾフォルテ -
  Provenienza Giappone
  Prima immissione 2000 - 2001 / Home video
  Produttore ARMS, Green Bunny
  Regia Yasuomi Umetsu
  Fotografia Hisao Kuroi
  Soggetto Yasuomi Umetsu
  Character design Yasuomi Umetsu
  Mechanical design Yasuomi Umetsu
  Dir. animazione Yasuomi Umetsu
  Compositore Tooru Shura
  Sito produttore www.happinet.co.jp
  Formato DVD-Video
  Edizione Nord America [Media Blasters]
  Anno edizione 2001
  Numero supporti 1
  Lingue JP / EN
  Sottotitoli EN
  Rapporto 1.33:1
  Compatibilità Region free
  Durata 60 min
  Episodi 2
  Reperibilità Buona
  Prezzo 20 € circa
  OST No

 

La iniziale release giapponese di Mezzo Forte consegue distribuzione per l’home video (VHS e DVD) nel maggio del 2000. Il secondo OAV avrebbe invece visto la luce nel giugno dell’anno seguente. In Nord America, entrambi i capitoli dell’anime vengono distribuiti da Media Blasters, per i medesimi formati e in uscita singola (non censurata), già alla fine del 2001. La ristampa in DVD del 2017, prodotta da Softcel Pictures, presenta degli OAV le edizioni “cut” e “uncut”. In Australia, l’original anime video viene acquisito da Madman Entertainment, e quindi accorciato di diversi minuti, per soddisfare le restrizioni del rating 15. L’anime risulta a tutt’oggi inedito in Europa.