ONESCAPEE
di @Luca Abiusi

onescapeecover.png (21557 bytes)Se verso il Novantadue il Cuisset di Future Wars non si mette a fluidificare la sgambata del principe di Persia, che poteva già ritornare esemplare per almeno trent’anni a venire – facciamo quaranta – è possibile che onEscapee sarebbe apparso geneticamente diverso. Avrebbe forse illustrato un mondo di fantascienze minori e movimenti a quindici fotogrammi per secondo un po’ da coin-op e non molto da home divertissement in rotoscopio, come tanto piace a Mechner, lui che fu il pioniere della grafica col ricalco, quella che riproduceva i filamenti anatomici così come erano, dal vero. Ma è ancor probabile che senza Flashback onEscapee non sarebbe qui tra le genti amanti di Amiga ed Eric Chahi, lui che fu il successore di Mechner, quello che aveva fatto Prince of Persia. Quello che aveva rivoluzionato il videogioco. onEscapee venne dopo. Molto dopo. Ma davvero, è inimportante dire che venne dopo, tanto dopo. Tanto dopo la opera di Invictus andò in gold e se è vero che in versione AGA tirava meno di Rise of the Robots è pure giusto dire che.

Welcome nel fantamondo di onEscapee. Il personaggio grosso si avalla poiché se ne approva il frammentaggio da mille e cento scatti, uno dietro l’altro tal che l’omino lo si vorrebbe afferrare, così vero, stiloso. Invictus sa quel che AGA può e non se lo fa dire due volte a imbrattare il monitor di vernice in duecentocinquantasei colori in pieno rendering, nelle cut-scene. Vien meno una certa visibilità, quella che fu degli spazi allungati di Flashback – il cui omino era ben più piccolo, bisogna dire – a conforto di un grado di plasticità carnale che mai si era riscontrato su di un gioco formato Amiga. Ciclopico, onEscapee: il rallentato deambulare del nostro si prende un terzo del display e garantisce scorrevolezza stylish nel movimento di puntamento della pistola laser, la stessa di Another World – è proprio quella – benché la barriera si attrezzi in corpore e non esternamente come accadeva in. Akos Divianszky afferma: «solo per un fatto di incollatura, vorrei vedervi aggregare a più strati con simili dimensioni da gestire e animare. Si è cercato di aggravare la quantità di azione sacrificando in geografie esplorabili, ma non sul puzzle solving, che (prossima diapositiva) è più vicino a un Impossible Mission 2025 che a un Flashback». Tutto giusto. Ma non è detto non si potesse ritornare su convinzioni iniziali un po’ rigide, sembra, più che altro sul volere per forza il pupazzo grosso. Meno grossezze e più spazi esterni ai pupazzi sarebbe stato meglio. Avrebbe reso.

Ma onEscapee ha un suo che dire nell’orizzontale conquista della schermata entrante lì a due pixel per lo spumare di gioia, che può però annegare nella trappola crudele, un ascensore che non c’è, una pianta carnivora inattesa, cani lupo, astromobili vedetta «una mia invenzione, ho visto due volte Blade Runner, (nd Tibor Mester)» studiate per impiantare sottopelle il chipset della alienazione delle tre e un quarto del mattino e della alterazione della realtà semidigitale cui si è passivi per scelta di vita, grazie al discorso della taratura del registratore del Commodore 64, quando bisognava girare di mezzo grado la vite sennò non mi carica Super Can. Qualcosa c’è. Sebbene sia possibile salvare la posizione dove e quando si vuole vi è da realizzare la scarsezza delle ricariche di energia come pirometro assoluto del videogioco, punto di innesco misuratore di aminoacidi residui in circolo in sacche di fluido grigio-carbonio che ci si porta dietro da Turrican II in forma di unica polla nutrizionale. Si era capito: c’è bisogno di procedere a sparare, saltare, manovrare con gli interruttori della distruzione dell’universo per poi fuggire dall’incubo tecnologico a bassa gradazione ricercato con insistenza dai grafici, i quali certamente sanno il fatto loro e renderizzano renderizzano finché non resta un solo kbyte d’avanzo da assegnare all’effetto sonoro della scarica elettrica dei robot del terzo quadro. I musicisti si affidano al supporto CD: pezzi interessanti e pure vocalisti nella introduzione di assonanze vagamente grunge, ma anche suoni di alta campionatura ambientale che omaggiano il mai decaduto chip a otto bit dell’ex Commodore completano le tecniche di onEscapee in un atto di ricopiatura non così pedestre al disegno evoluzionista di Invictus, che pure attingendo ai Maestri riesce a preservare la dignità creativa dell’artigiano mestierante. Nel Novantasette onEscapee passa alla storia come ultima avventura di azione rotoscopica a due dimensioni per home computer.









  Piattaforma Amiga AGA CD
  Titolo onEscapee
  Versione Europea
  Anno immissione 1997
  N. Giocatori 1
  Produttore Sadeness
  Sviluppatore Invictus
  Designers Akos Divianszky, Csaba Kemeri, Tamas Kozak, Tibor Mester
  Compositore Levente Toth
  Sito Web invictus.com
  Sist. di controllo Digitale - Joystick / Joypad
  Numero tasti 2
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Assente
  Formato CD-Rom
  Numero supporti 1
  WHDLoad No
  Genere Cinematic platformer
  Rarità
  Quotazione 30 - 35 €
  OST No

 

Sette anni dopo l’edizione Amiga (2004) Invictus rilasciò la conversione Windows PC di onEscapee preservando grossomodo le medesime caratteristiche dell’originale. Sebbene persistano marginali differenze a livello di risoluzione e nell’uso dei colori, sicuramente in numero maggiore su PC, le due edizioni tendono a equivalersi. In versione Amiga è consigliabile utilizzare macchine montanti schede acceleratrici 030 a 50MHz, con le quali il titolo gira a 25 fps pieni (contro i 18 dei processori base 020); un elegante menu di salvataggio e configurazione (attivabile col tasto F1) consente la registrazione su hard disk della posizione di gioco e permette inoltre di attivare o disattivare le musiche e gli effetti, di abilitare o disabilitare le trasparenze e di aumentare a piacimento la velocità delle animazioni. Essendo un titolo passato allo status di abandonware, è piuttosto semplice trovare un link ove lo si possa scaricare (sia in versione Amiga che Windows) nei formati ISO. Invictus, miracolosamente sopravvissuta alla estinzione di Amiga, è attualmente attiva nello sviluppo di videogiochi in formato iPad e iPhone. Nel dicembre del 2009 ha realizzato la versione iPhone di onEscapee, per l’occasione rinominata “The Escapee”.

                                  




















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