RUFF ’N’ TUMBLE
di @Luca Abiusi

ruffntumble_cover.png (165502 bytes)Nel Novantaquattro il computer della Commodore visse i suoi ultimi momenti di esaltazione. Erano usciti Sensible World of Soccer e Alien Breed: Tower Assault, ma anche Beneath a Steel Sky e Benefactor in qualche modo dicevano che si potesse ancora gioire della superiorità concettuale del videogioco per Amiga. Anche Aladdin uscì in quel periodo, per altro su chipset AGA, e lo stesso Shadow Fighter riscuote fama in quell’estemporaneo riflusso di grandezza. Ruff ’n’ Tumble arriva dunque a rinfoltire, nei mesi pre-natalizi dello stesso anno, una softeca Amiga il cui progressivo ridimensionamento si faceva avvertire anche su chi ne aveva profetizzata la ricrescita, entro il Duemila. Ciò stante, il titolo aveva bisogno di attecchire su di utenze evidentemente sedotte dal parallelo mercato PC, che era in costante espansione, e nondimeno dalle nuove console a 32 bit: non è dato sapere se Ruff ’n’ Tumble ottenne un volume di incassi tale da ottenere il pareggio dei costi, ma è altresì certo che entro il territorio del platformismo questi rimarrà tra i più rimarchevoli esponenti anche di fronte ai lavori di Thalion e Team17. Era evidentemente troppo tardi, ma Noi si continuava a sperare.

È la grafica a mostrarsi in primis a mezzo disegno d’elevato dettaglio e attraverso animazioni di fluidità Neo Geo. Il biondo protagonista deambula aggiornando fior di fotogrammi, dimodoché lo si possa osservar correre in plasticità nel mentre il suo ciuffo ondeggia e la sua arma si ritrae per espellere raffiche. Malgrado l’assenza del piano parallattico si rileva convincente il senso della prospettiva, a simulare la profondità, a realizzare interessanti sfumature in trentadue colori ben dissipati sullo strato bidimensionale d’intersezione. Non manca il ginepraio degli effetti abituali del genere, da cui il dettaglio del fungo atomico e il raggio luminoso, il robot gigante che occupa spazi, l’elicottero che si mette a sparare mentre il display s’incazza di sprite animati a trenta fotogrammi. Si dimostra quindi eccelso il design dei guardiani finali, veramente giganteschi, nonché il ritratto assai caratterizzante dei nemici standard, che mutano sul livello. Si rileva l’inconveniente dello scorrimento claudicante, in quanto minato da un leggero flicker di aggiornamento, e se si ha presente il già menzionato Aladdin versione 1200 si è già capito cosa lo schermo si trattiene dal fare. Nulla di grave, anche perché l’azione è talmente rapida che ci si dimentica pressoché subito dello scrolling in funzione del blastaggio di destra e di sinistra. Si registra altresì un suono di qualità convincente sul fronte delle musiche metallare, belle pesanti in scansione della velocità del gameplay.

Maneggiare Ruff ’n’ Tumble vien naturale. Basta poco acché ci si attacchi ai tempi serrati del saliscendi, affinché ci si avveda che questa particolare struttura ingloba a sé le caratteristiche di più di un classico per sistemi arcade e console. Potremmo stare a citarvi ad esempio il sistema di puntamento dell’arma che attinge da Contra Spirits, regolabile anche da fermi tenendo premuto il pulsante di fuoco, oppure la ricerca degli oggetti e lo sblocco di eventuali porte inaccessibili come accadeva in Superfrog e ancora, e senza che il fandom Sega se l’abbia a male, la velocità allucinante di Sonic, quantunque in contesti ludici differenti. Tutte qualità che mettono a fuoco la volontà di Renegade di produrre qualcosa di diverso riferendosi alla storia, eppur senza riununciare a una propria originalità di struttura, dote essenziale per largire il carisma e la sostanza necessari al platformista. Imponente il level design marcato su livelli d’ingegneria, volto a una mappatura che evidenzi sotterranei, soprelevate, cunicoli, camminamenti a piena multidirezionalità del joystick. Non ci si stanca grossomodo mai di fare e balzare, e se si è degni estimatori del platform in due dimensioni si troverà in Ruff ’n’ Tumble il blocco indizi che invero realizza grande il sincronismo al sistema di manovra, pur facendo uso di un solo tasto; l’omino può saltare e sparare in lock-on (pulsante premuto) e dice carisma. Vi è per cui da mettere in preventivo settimane di consumazione prive di frustrazione, anche grazie all’intelligente sistema a password, che però è utilizzabile solo a fronte del superamento dei primi livelli. Si tratta ordunque di un signor videogioco a tecnologia ECS che nulla ha in meno rispetto le parentele di provenienza giapponese, per via di questo suo fluire assoluto in pluridirezione e per la sua bidimensione ricca, definita, piena di animazione.










  Piattaforma Amiga ECS / OCS
  Titolo Ruff ’n’ Tumble
  Versione Europea
  Anno immissione 1994
  N. Giocatori 1
  Produttore Renegade
  Sviluppatore Wunderkind
  Designers Jason Perkins, Robin Levy
  Compositore Jason Page
  Sito Web ...?
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 1
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Multidirezionale
  Formato Floppy Disk
  Numero supporti 2
  WHDLoad Sì [link]
  Genere Platform
  Rarità
  Quotazione 50 - 60 €
  OST No