SOCCER KID di @Luca
Abiusi
Krisalis
rende su video l’anomalia del videogioco arcade sul calcio, ma senza porte.
Realizza Soccer Kid,
il platform per chi s’intende di platform, benché il gioco sia assai
semplice, però è magistrale Krisalis quando introduce la sfera che rotola. Nello
schermo iniziale si potrà anche scegliersi il colore del completino, per
magari trovarvi rispondenze con la Juventus.
Sicché la storia vede questo ragazzino che si avventura alla ricerca della
coppa del mondo, che è stata rubata dagli alieni. Dovrà affrontare mille difficoltà ma
la sua unica arma sarà un pallone, da cui per altro non si staccherà mai.
L’idea c’è. Mandare
k.o. un poliziotto a suon di pallonate è cosa da raccontare, e lo stesso si può
dire quando si usa la sfera come trampolino per conquistarsi le piattaforme superiori.
Giusto un assaggio. Al consumo si avrà modo di offrire qualcosa in più, ci
si evolverà paralleli alle dinamiche del rimbalzo, e si creerà diversa la
pratica dello scansamento degli ostacoli; Soccer Kid è platform di fisica
comportamentale. Si può calciare la palla dentro un tunnel per farsi la scia
dei bonus, rimanendo a distanza, a guardare.
Videogioco funzionante. La stessa Domark vi
realizzò in ricopiatura tal Marko’s Magic Football,
disponendo per Mega Drive e Super Nes. Eppure qui su Amiga si è su altri
livelli di consistenza, poiché vi è questo level design viscerale, di
parziale ispezione, che
il Soccer Kid farà suo per costruire le situazioni dell’innovazione. La
balistica. Si preme il bottone e lui comincia a palleggiare; joystick in direzione opposta, più pulsante, e lui
si porta la palla sull’altro lato senza farla cadere; joystick in alto più pulsante e lui
comincia a fare la foca monaca, come Nappi. E ulteriori combinazioni. Per
cui non poteva venire a mancare la rovesciata, che non serve a gran che, ma
che fa coreografia. Tornano quindi alla mente i primi episodi di Holly e Benji, quando Holly
(vabbè, Tsubasa) si mette a scorrazzare per i vicoli, ma Holly non doveva
combattere i cattivi, mentre Soccer Kid sì, lui deve abbattere i cattivi a
suon di bordate. Si dovrà completare la collezione delle figurine. Queste
vengono occasionalmente
posizionate nel luogo meno accessibile, e ciò comporta che oltre a
procedere in orizzontale di debba anche esplorare zone sopraelevate,
possibilmente rampicando l’albero a mezzo salto-catapulta sul pallone. Un
titolo a piattaforme
completo: inserisce la dose di intrattenimento che il genere rivendica e fa
in modo che questa si defalchi della ripetizione del salto all’ostacolo.
Soccer Kid impone cadenze di rivisitazione dei tempi del gameplay e spezza
la linea di confine tra l’action game e il platform.
Le figurine, si era detto. A completamento
del mazzo si potrà dunque accedere alla sezione bonus, che è anche di
centrale importanza ai fini del prosieguo per le cose largite, le vitali
vite extra. Il
numero iniziale delle stesse ammonta a tre unità, come da tradizione, ma si
potrà
esser colpiti due volte in cagione di altrettante tacche di tolleranza, a
forma di cuore. In quanto a tecniche,
Krisalis manipola convincente le risorse di Amiga, e vuol mostrare degli scenari
geograficamente plausibili, d’alto dettaglio e in perpetuo episodio di
parallasse. Il disegno decide vivacità. La animazione del protagonista è straordinaria.
Il pallone virtuale rotola, rimbalza bene sugli asfalti e sbatte sugli
spigoli per ritornare sui piedi del
padrone. Lo scorrimento scorre fluidamente. Si rileva gran bidimensioni e
materia, e lo schermo è pieno di colore e arancione allo stadio (nello
stadio) del guardiano imponente che si muove. Caratterizzazione
interessante. Vede questi personaggi da strada deambulare in modo assai
goffo, e vede ognuno di questi infiltrarsi al folclore della nazione di
pertinenza: in
Inghilterra si deve affrontare la schiera dei bobby. In Italia si deve
battere il pizzaiolo. E via all’andazzo. Si è presa in esame l’edizione
standard per Amiga 500, ma
ne venne in seguito realizzata una per Amiga 1200 avente quale unica ma
comunque rilevante aggiunta una palette di 256 colori, contro i 64
utilizzati su ECS. La scrittura del suono si giova del componimento di Matt
Furniss, ed è straordinaria nel modulo d’introduzione che dice a Paula di
diventare tastiera Yamaha e di determinare acustica l’allegrezza del raster,
come se Furniss avesse il dono del tradurre in suoni il pixel. Sebbene Soccer Kid
rimanga dietro a platform quali Superfrog e Risky Woods, si dispone con la
sua brillantezza di gioie e palloni sulla via del videogioco Amiga
superiore.
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