Aveva
insidiato Dino Dini col cargo di
gameplay prodotto da Sensible Soccer e
World of Soccer, piazzando
milioni di copie nella sola Inghilterra, la Sensible Software dei microcalciatori. Aveva
applicato al calcio l’algoritmo della simulazione geometrica e quindi avvicinato la idea
di videogioco globale, nella era del videogioco parziale. E nel Novantacinque aveva
pensato a un update che fosse lì a ribadire le dottrine balistiche introdotte in
Microprose Soccer, anni prima: Sensible World
of Soccer
’95 / ’96, per quanto
apparentemente indistinguibile dai precedenti episodi, fa tutto ciò che un sequel
dovrebbe fare. Dunque propone innovazioni, introduce aggiustamenti, riassegna le massime
del calcio totale a una struttura di gioco di per sé immodificabile, ma che si eleva, ma
che si compiace dei colpi di testa da fermo, dei passaggi filtranti a effetto che tagliano
il campo manco fossero orchestrati da Andrea Pirlo in persona.
Prima ancora di un soccer game, SWOS
’95 /
’96 è uno smisurato database calcistico. Si arriva a opzionare squadre di
campionati dei quali si ignorava l’esistenza finendo anche per divertirsi intentando la
scalata alla J-League col Fajiedo Blax, che ha gli omini che si spostano a uno all’ora. Al
centro vi è questa modalità carriera su cui si ebbe già modo di eiaculare,
nella edizione precedente: si può far tutto. Ma non tanto per dire. Mettiamo che si sia
avversi al gioco arcade e che ancora si consideri il
Player Manager di Anco quale
paradigma del genere amministrativo-manageriale in forza all’Amiga, e che si cominci per
mera opportunità a insinuare le possibilità di SWOS in sede della elaborazione delle
strategie annesse al posizionamento dei giocatori, alle loro caratteristiche, al loro
stato di forma: il mondo che si pensava di conoscere muterebbe all’istante. SWOS fa
questo. Riscrive il calcio videoludico ponendo il giocatore all’interno di un nuovo
universo a direzione multipla, e in progressiva variazione se si guarda a come Sensible ne
organizza la fase gestazionale in relazione agli infortuni, alle possibili giornate di
squalifica seguite a una espulsione diretta e a decine di variabili da considerare in
preparazione di ogni partita. Non ti piace la azione? Puoi scegliere di seguire la squadra
curandone la reggenza dall’esterno, sedendoti comodamente in panchina e altresì incidendo
sulle delicate manovre di mercato. Allora giocatore, allenatore, e anche entrambe le cose.
La opzione di player manager applicata alla
modalità carriera simbolizza in effetti il trionfo della filosofia calcistica di Sensible
in rapporto alla intera offerta di genere e in funzione di quel che il genere avrebbe
offerto in futuro. Fifa 11 avrà meno della metà delle squadre presenti in SWOS.
Di Pro Evolution meglio non parlarne. E poi nessun altro gioco consente di
mettere un calciatore in status di prova mentre lo si utilizza. Nessun altro
gioco gestisce in tempo reale tanto le richieste di ingaggi esterni – è possibile
abbandonare la propria panchina in favore di offerte più stimolanti – quanto la
compravendita dei giocatori, che può essere consumata con la formula del due al
prezzo di uno più indennizzo come è d’uopo nel calcio moderno. SWOS è un calcio
moderno. La mercanzia fornita dai realizzatori mantiene stretto l’equilibrio tra la zona
manageriale e la fase individuale dimodoché non vi sia mai un evidente oscuramento
dell’una a vantaggio dell’altra; le soddisfazioni del campo seguono le gratificazioni per
un nuovo acquisto, ma vale anche il contrario. SWOS è intrattenimento a lungo termine:
chi scrive ha di recente ripreso un campionato abbandonato dieci anni prima poiché non si
aveva il tempo, dieci anni prima, di portarlo a conclusione. Tanto poi è molto meglio
un Roberto Baggio di un Ibrahimovic, per non parlare di Schillaci, che lo si è ritrovato
nel Jubilo Iwata. Che gran calcio: rete di passaggi infiniti o palla lunga e pedalare,
tiri da fuori area radenti o sotto l’incrocio, calci di punizione a scavalcare, dribbling
al portiere e con un unico tasto, coi controller di PlayStation nella vetrina del negozio
dietro l’angolo che ne avevano otto. Hanno migliorato il portiere. Adesso para
l’impossibile e in caso di traversone esce in presa sicura, benché occasionalmente
continui a commettere errori di piazzamento. Ma nulla a che vedere con quel che poteva
combinare nei precedenti episodi. Più che un gran videogioco del calcio, Sensible World
of
Soccer ’95 / ’96 è IL videogioco del calcio.