PERFECT BLUE 20th Anniversary Edition
di @Luca Abiusi

Più specificamente interessato alle sfumature fenomenologiche riguardo l’attrazione dei giapponesi per le femmine che fanno le mossette che non al fenomeno delle idol in sé, che si limiterà a riciclare per esigenze divulgative anteriori, Satoshi Kon, nel 1997, erige un labirinto attraverso cui poter espletare libera facoltà di seppuku; gli strattoni alle fronde serviranno a procurarsi escoriazioni e dolore, e questa luce bluastra proveniente da tergo altro non è che un crudele tentativo di sviamento, come a illudersi di poterlo risolvere per davvero, l’enigma della mente che ti dice che potresti essere chi non pensavi di essere, e che vi è una vaga ipotesi di aver creduto di vivere la vita di qualcun altro a causa di una specie di sindrome da sdoppiamento della personalità. Ma diverrebbe quest’ultima una conclusione sin troppo normalizzante per gli standard divulgativi/cognitivi del regista, cui si dovrebbe conferire mandato di prelazione sulla ragione, ai suoi occhi disutile e prevedibile quanto la linea di pensiero di quello che ha diretto il live action francese di City Hunter.   

Il Giappone di Satoshi Kon risolve cromature ad alto candeggio, e contrasta al massimo, dovendosi ripulire del residuo di grigio in rapporto a figure (femminee) che debbono mettersi a fuoco quando appena scalate dallo sfondo alla posa fotografica; l’espediente, ugualmente reso mediante due strati di metacinema almeno e pure anche non coinvolto nell’ordine di stretta consecuzione qual si sarebbe profilato in Millennium Actress, decentralizza la cinepresa fino a svuotare le attrici della loro esteriorità, all’incirca a volerne eradicare l’essenza sul tessuto cromatico superficiale e farne affiorare l’oscurità borderline; l’estroversione (empirica) dei corpi schiude verso il necrotico per deformarsi a simiglianza dello stalker che spaventoso assume il terzo fascicolo d’indagine residente nel faldone dei casi irrisolti, ma la cosa che atterrisce, e che di fatto instilla nel cliché settario degli anime un ritratto di cinematografia nuova è che il maniaco, il tizio che uccide, la figura che equivale il male incarnato sembrerebbe rispondere ai lineamenti di colui che si ferma a guardare i balletti della pop star Mima. Lo stesso seduto al cinema in quarta fila, spostato sulla destra dove dicono è garantita una migior visuale, e che in seguito, del film, si è comprato il Blu-ray. Vi è un che di provocatorio sul come il regista argomenti l’escalation dell’omicidio (e delle visioni di violenza) manovrando lo zoom della videocamera in un ridondante meccanismo di scatole cinesi e comunque, lui che filma, e che usa confondersi tra i passanti, resta nella cerchia dei principali indiziati.

Il criterio di cattura del volto è scientifico. Hanno svolto un discreto lavoro di make-up per fornire contributo alla causa della fornicazione. Lo spostamento della camera a spalla è un trattato di chirurgia estetica: in destrezza insinua gli spazi richiusi a inseguire il materializzarsi di sagome trasparenti che fomentano i terrori, che sembra che hanno messo un assassino nascosto dietro la tenda della doccia, e non si ha neppure il tempo di accusare i primi sintomi del delirium tremens che vedi che finzione e realtà iniziano a distrarsi al punto di potersi sovrapporre sul divisore di confine a specchio, ricorrente, con tanto di ossequi da versare alla bibliografia di De Palma (Le due sorelle) e omaggi da retribuire col rigore del caso a Scorsese (Taxi Driver) durante la sequenza di chiusura da consumarsi in macchina, al caso che ci si fosse illusi d’essersi meritati un momento di stasi a seguito del supplizio inferto e ricevuto a incarico d’incisioni profonde, schizzi di liquido rosso ad alta velocità dappertutto e senso d’impotenza per il fatto di non poter esibire, dall’esterno, prove razionali che coincidessero lo script all’eversione della montatura scenica; professionalmente irriducibile, Satoshi Kon supervisiona allo sviluppo del film dai titoli di testa fin dove i vincoli decisionali di regista e character designer non gli avessero negato parola – i testi di sceneggiatura, scritti da Sadayuki Murai partendo da un soggetto di Yoshikazu Takeuchi, erano tuttavia abbastanza validi da non necessitare di revisionamento alcuno – ma non manca l’occasione di suggerire un campionario di rumori adulterati che in qualche forma scomunicasse il j-pop di “Angel of Love”, occorrente invero al conflitto dissonante tra ossessione e innocenza, schizofrenia e disilluso ritorno al reale.












  Classificazione Film d’animazione
  Titolo originale Perfect Blue - パーフェクトブルー -
  Provenienza Giappone
  Prima immissione 1997 / Cinema
  Produttore Madhouse
  Regia Satoshi Kon
  Fotografia Hisao Shirai
  Soggetto Yoshikazu Takeuchi, Sadayuki Murai
  Character design Satoshi Kon
  Mechanical design //
  Dir. animazione Hideki Hamazu
  Compositore Masahiro Ikumi
  Sito produttore www.madhouse.co.jp
  Formato Blu-ray Disc / DVD-Video
  Edizione Nord America [GKIDS]
  Anno edizione 2019
  Numero supporti 2
  Lingue JP / EN
  Sottotitoli EN
  Rapporto 1.85:1
  Compatibilità Region A / Region 1
  Durata 82 min
  Episodi //
  Reperibilità Buona
  Prezzo 20 € circa
  OST Sì [Perfect Blue Original Score, 2016, Tiger Lab Vinyl]

 

Inizialmente pensato come live action per la televisione, Perfect Blue viene “riconvertito” in animazione dopoché gli studi situati a Kobe, dove lo si doveva girare, vennero resi inutilizzabili dal terremoto del ’95. A supervisionare al progetto viene chiamato Katsuhiro Ôtomo, per fare in modo che intorno al film montasse l’interesse delle case di distribuzione occidentali; quindi il 5 agosto del 1997 Perfect Blue consegue proiezione strategica al Fantasia Film Festival di Montréal, prima di venire ufficialmente distribuito in Giappone, nel febbraio del ’98, dalla Madhouse. L’edizione Laserdisc, realizzata in loco nel corso dello stesso anno, presenterà il corretto rapporto d’aspetto widescreen di 1.85:1. L’adattamento italiano del film viene licenziato a Yamato Video nel ’99, che realizzerà in VHS. Nel 2006, la stessa casa editrice ristamperà su DVD, ma in formato “letterbox”. Nel settembre del 2018 il restauro in alta definizione del film viene portato nei cinema del Nord America dall’editore Gkids, che l’anno seguente riverserà su DVD e Blu-ray disc. Una “Ultimate Edition” del Blu-ray, contenente il Compact Disc della colonna sonora originale e lo storyboard, verrà prodotta in esclusiva da Anime Limited per il Regno Unito nell’aprile del 2019.