XENON
di @Andrea Chirichelli

The first home coin-op: così sparava in copertina la bibbia dei videogiocatori europei Computer and Video Games nell’aprile del 1988 nel presentarci una delle prime produzioni dell’allora in auge Melbourne House. L’era Amiga cominciava ufficialmente ed il nome dei Bitmap Brothers appariva per la prima volta nelle recensioni ufficiali. Di lì a poco sarebbe diventato per tutti i videogiocatori sinonimo di divertimento, entusiasmo e, ovviamente, di amore feticista per le superfici riflettenti. Xenon più che un gioco era una dichiarazione d’intenti: tutte le caratteristiche tipiche che i Bitmap avrebbero negli anni successivi implementato nelle loro produzioni apparivano in questo shoot ’em up a scorrimento (quasi) verticale nella loro epifanica chiarezza: innanzitutto il look metallico. Lucente, sberluccicante, abbagliante, che dava alle navette una consistenza fisica, reale, tangibile: un vero e proprio marchio di fabbrica. L’attenzione al comparto sonoro era un altro credo del gruppo ed infatti in Xenon la musica di David Whittaker lasciava il segno: ossessiva e coinvolgente, accompagnava il giocatore nella sua furiosa azione blastatoria e segnalava con indimenticabile cambio di registro l’approssimarsi del boss di fine (e metà!) livello.

Come dimenticare il “Game One!” digitalizzato che veniva urlato in una finestra sullo schermo dall’immagine di uno dei programmatori del gioco? Oltre lo stylish, Xenon si presentava come sparatutto a scorrimento verticale con alcune interessanti contaminazioni. Prendendo il controllo della navetta il giocatore poteva trasformare la stessa in un carro armato per eliminare i nemici che si trovavano a terra. La possibilità di muoversi in otto direzioni rendeva di fatto Xenon uno shoot ’em up multidirezionale che richiedeva un approccio tattico soprattutto in alcuni frangenti, visto che i nemici e le postazioni di fuoco nemico avevano l’abitudine di rovesciare una vera e propria pioggia di proiettili addosso al mezzo guidato dal giocatore. Come in ogni sparatutto che si rispetti l’astronave/carro poteva essere potenziata con l’abituale corredo di missili a ricerca, scudi difensivi, boost che aumentavano la velocità della navetta, insomma tutte quelle feature che (iperpotenziate) avrebbero poi reso il seguito di Xenon LO spara e fuggi per eccellenza su Commodore Amiga.

La notevole difficoltà, specie per i meno avvezzi al sistema di controllo (non perfettamente bilanciato, visto che a volte si rischiava di passare dalla navetta al carro armato senza volerlo) era mitigata dal fatto che i pattern dei nemici si ripetevano con disarmante evidenza e che dopo poche partite si sapeva perfettamente cosa ci avrebbe attaccato e dove saremmo stati messi in difficoltà. Oggi dopo aver sparato migliaia di proiettili e abbattuto ogni boss di fine livello possibile, il giocatore potrebbe trovare oltre modo antiquato Xenon e il suo ridotto campo di battaglia. Del resto, gli anni passano per tutti e nonostante il figlio di questo spara e fuggi ancor oggi rifulga di luce propria, il capostipite della dinastia, come ogni vecchio padre, merita rispetto. A quei tempi eravamo tutti meno smaliziati e certmente, quand’anche ci fosse stato internet, probabilmente per Xenon non si sarebbero versati i fiumi di inchiostro che oggi inondano Ikaruga, Radiant Silvergun e compagnia bella. Però il suo sporco lavoro di divertire Xenon lo sapeva fare molto, molto bene. Assieme all’altro (misconosciuto) capolavoro della prima generazione di giochi per Amiga (SideWinder, curioso esempio di come si possa avere tra le mani un potenziale capolavoro e non si riesca a capitalizzare questo dono) Xenon regalò tantissime ore di divertimento agli appassionati del blastaggio indiscriminato all’insegna del “ancora una partitina e poi smetto”.









  Piattaforma Amiga OCS
  Titolo Xenon
  Versione Europea
  Anno immissione 1988
  N. Giocatori 1
  Produttore Mastertronic / Melbourne House
  Sviluppatore The Bitmap Brothers
  Designers Steve Kelly, Mike Montgomery, Eric Matthews
  Compositore David Whittaker
  Sito Web www.bitmap-brothers.co.uk
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 2
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Verticale
  Formato Floppy Disk
  Numero supporti 1
  WHDLoad Sì [link]
  Genere Shoot ’em up
  Rarità
  Quotazione 35 - 40 €
  OST No

 

Si attesta l’esistenza di una versione coin-op del videogioco sviluppata per i sistemi Arcadia Super Select. Ancorché se ne riscontri la generale rispondenza con Amiga e Atari ST, sembra che il videogioco sia stato nativamente scritto sul sistema arcade. Su PC MS-Dos Xenon non possiede il suono. Sugli altri computer il suono c’è ed è anche adattato piuttosto bene sui vari Commodore 64 e Amstrad CPC. I versanti Spectrum ed MSX, tra gli otto bit, presentano le grafiche migliori.