FATAL FURY: King Of Fighters
di @Gianluca Sighinolfi

fatalfurycover.JPG (14914 bytes)La svolta: SNK, piccola e promettente casa produttrice giapponese di coin-op realizza Fatal Fury. Era l’anno in cui al bar spopolava il videogame che ha cambiato la storia dei picchiaduro – ovvero Street Fighter II – e proprio in quel momento, sull’onda di quel successo, la SNK ha avuto la geniale idea di usare il beat ’em up a incontri come base di lancio della sua storia futura. Fatal Fury, anche conosciuto come Garou Densetsu, in Giappone diventava il clone del picchiaduro di casa Capcom, apparentemente anche abbastanza scarsino tranne che a livello grafico. Eppure, per chi come me visse in quegli anni, Fatal Fury è fenomeno di culto già a guardare l’introduzione essenziale, assolutamente più stilosa di quella di Street Fighter II, dove si intravede la pesantezza di quei pixel, la ricerca dell’epico in un taglio di inquadratura che mette enfasi verso l’imminente torneo di arti marziali, chiamato guardacaso King of Fighters. È l’inizio di tutto. Si inserisce la moneta e si viene chiamati a scegliere tra soli tre personaggi, a differenza degli 8 selezionabili in Street Fighter II, eppure il carisma di quegli attori cancellò ogni dubbio; si trattava di Terry Bogard, di suo fratello Andy e l’amico Joe Higashi. Gli sgherri, il restante marasma, non era selezionabile. Ma se vogliamo questo fattore li rendeva ancora più affascinanti.

Capcom sarà stata grande, ma la SNK con Fatal Fury ha creato dei personaggi inimitabili. Voglio dire: Terry Bogard con quella sua giacchetta rossa con la stella bianca, i capelli lunghi biondi raccolti sotto il berretto inseparabile se non in caso di perdita fece tendenza. E così anche Andy e Joe. Come scordarsi delle sbruffonate di Joe, delle movenze felpate di Andy. Nulla è lasciato al caso, come la voce che annuncia i nomi dei combattenti prima di ogni round, il notevolissimo parlato digitale a ogni mossa, la grandissima grafica con sprite più grandi di qualsiasi altro gioco dell’epoca. E tante altre novità come gli sfondi che cambiano di colore dal giorno alla notte, oppure da sereno a ventoso e piovoso. La sensazione del tempo che scorre è resa al meglio. Ma la vera innovazione rispetto alla concorrenza era la presenza di un secondo livello di profondità che, di fatto, rivoltava il gameplay. Si pensi a cosa può voler dire schivare una fireball semplicemente spostandosi su un’altro piano per poi ritornare e sferrare un bel calcione, o uscire da un angolo scivolando sull’altro piano prospettico per poi tirare uno sgambetto. Vi è altro ancora. E difatti è possibile giocare in due in simultaneo con due personaggi "umani" contro la cpu, un sistema che non verrà più ripreso nemmeno negli ultimi e più blasonati picchiaduro in 3D. Certo si potrà farlo solo per un round, visto che poi si tornerà al classico scontro opposti a chi ha inserito la moneta, per determinare chi andrà avanti. Ma era un’idea che funzionava. Un’altra cosa importante per il singolo è che si può scegliere l’avversario contro cui combattere sin dall’inizio; un difetto oggettivo, per quanto da alcuni considerato pregio, è che quasi tutti gli avversari computerizzati si possono battere con trucchi o particolari strategie. Si può portare l’esempio più eclatante: Billy Kane, uno degli ultimi opponenti, ha un bastone che usa con destrezza, eppure è sufficiente attendere qualche mossa per vedere lui che lo lancia e che si lascia prendere in modo banale un momento prima che dal pubblico gli arrivi un altro arnese. Fa lo stesso anche il vecchio Tung Fu Rue, che nel trasformarsi in stile Muten di Dragonball in palestrato gigante si lascia fare di tutto.

Vi è un trucco per ogni personaggio. Se dai più la A.I. è considerata un baco, chi scrive ritiene che questa sia conseguenza di una scelta di SNK cha ha il fine di caratterizzare i personaggi, nonché dare al gioco un’impronta diversa. Vanno menzionate le cut-scenes che spiegano l’evolversi della storia e motivano il cammino degli eroi fino all’epilogo col mitico boss finale Geese Howard. Si avvistano inoltre certi livelli bonus che se sfruttati a dovere possono valere da soli il gettone: un braccio di ferro virtuale contro il ceffo controllato dal computer grande quanto l’intero schermo, che si dovrà battere schiacciando i tasti come in Track & Field. Sul comparto sonoro niente di che lamentarsi grazie al già menzionato suono digitale e alle musiche interessanti (quella del boss finale è ormai nella storia), ai realistici fischi della folla a fine round (altra novità rispetto a Street Fighter II). È naturalmente assente il bilanciamento tecnico di Street Fighter II; alcuni avversari sono veramente troppo stupidi e useranno spesso e volentieri sempre la stessa tecnica, e il secondo livello di profondità verrà in realtà sviluppato a dovere solo nel secondo episodio, dimostrandosi comunque un buon inizio. Le mosse speciali dei nostri eroi sono assai spesso sbilanciate, come ad esempio l’elbow dash di Andy Bogard, che se usato a oltranza consente di finire il gioco in quindici minuti. Alcuni avversari non parano quasi niente in modalità "normale", ovvero prima di trasformarsi in giganti; ciò nonostante, malgrado una serie di difetti grossomodo colossali, rispetto a Fatal Fury non esiste persona che non abbia provato la sensazione di essere al cospetto di un monumento. Fatal Fury va giudicato col cuore. Affatto emulo di un altro gioco, ma piuttosto gioco che sarebbe stato emulato nel suo stile, il titolo SNK reclama la sfida, vuole che si tiri fuori i denti del lupo e che si entri in sintonia con la propria anima sotto la battente pioggia o in una spiaggia, belli e maledetti a compiere il nostro destino, pur vincendo contro ogni logica, e usando ogni mezzo. Siete voi, se giudicate col cuore, la destinazione di questo capolavoro.










 

  Piattaforma Coin-op
  Titolo Fatal Fury: King Of Fighters - 餓狼伝説 ~宿命の闘い~ - JP: Garou Densetsu
  Versione Americana
  Anno immissione 1991
  N. Giocatori 1/2
  Produttore SNK
  Sviluppatore SNK
  Designers Takashi Nishiyama (director), Takashi Tsukamoto, Seigo Ito
  Compositori Tarkun, Konny, Yoko, Tate-Norio (pseudonimi)
  Sito Web www.snkplaymore.co.jp 
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 4
  Orientamento Orizzontale - Yoko Mode
  Scrolling Laterale
  Risoluzione 320 x 224
  Formato Cartuccia - NEO GEO Multi Video System
  Emulazione Completa [testato su MAME]
  Genere Beat ’em up
  Rarità
  Quotazione 90 - 120 € [AES] 10 - 15 € [NEO GEO CD]
  OST Sì [Garou Densetsu / Last Resort, 1992, Pony Canyon]

 

Tra il ’92 e il ’93 Takara rilascia conversioni per Super Nes e Mega Drive. La versione Sharp X68000 fu realizzata da Magical Company. Il coefficiente di rispondenza con l’arcade è generalmente favorevole, sebbene fra i tre sistemi avvengano modifiche che rendono i rispettivi port più o meno riferibili ai coin-op. Di certo il Super Nes è il fronte più penalizzato, dacché la funzione di spostamento in profondità – la caratteristica centrale del picchiaduro – viene eliminata in favore di un’unica linea interagibile. In ogni caso il vero limite di questa versione sta nel riscontrabile ritardo nell’input delle mosse. La grafica è comunque riuscita. Su Mega Drive Takara fa di meglio. Per cui oltre a conservare una certa qualità estetica reintroduce la linea parallela di sfondo e sistema il lag che affliggeva il Super Nes. Per intercorsi limiti di capienza vi è purtroppo il taglio di due personaggi (Hwa Jai e Billy Kane). Come prevedibile, e compatibilmente alla potenza del sistema, il port X68000 è eccelso. Lo scarto di fotogrammi (se c’è) è minimo e comunque il gameplay originale è assolutamente preservato. Sul NEO GEO CD il videogioco carica un’unica volta in fase di avvio, quindi l’intera grafica resta in memoria per consegnare l’esatta copia del coin-op. Nel 2006 SNK Playmore produce in formato PlayStation 2 Fatal Fury Battle Archives Vol. 1, una compilation contenente tra gli altri la conversione (su emulazione) di Fatal Fury. Tra le opzioni aggiuntive del contenitore si rileva il remix della colonna sonora. Il titolo sarebbe in seguito apparso nella SNK Arcade Classics Vol. 1 (PlayStation 2, PSP, Wii).