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Preceduto da una
campagna pubblicitaria di insolito dispendio, per un anime dal concept
originale, che prevedesse l’occupazione di pagine intere di periodici
specializzati, come l’arruolamento di squadroni con delega di spingerne la fase
di prevendita capillarmente coi megafoni, distretto per distretto, Project A-ko
debutta nelle sale cinematografiche giapponesi il 21 giugno del 1986.
L’intenzione di Soeishinsha era principalmente quella di “fenomizzare” un certo
tipo di animazione a contenuto fanservice attraverso la immissione di
merchandise mirato, in modo di poterla rendere acquistabile rispetto agli
emergenti mercati occidentali; per la colonna sonora, sennonché, vengono
chiamati in causa i produttori statunitensi
Joey Carbone
e Richie Zito,
cui è dato mandato di scritturare le voci femminili che avrebbero dovuto
scandire i momenti centrali del film. La scelta cade allora sulle giovanissime
Annie Livingston
(Dance Away), Samantha Newark
(In Your Eyes) e Valerie
Stevenson (Follow Your
Dream). In Giappone, versanti “letterboxed” in VHS e Betamax dell’anime
vengono lanciati dal colosso dell’industria Pony Canyon due mesi dopo l’uscita
al cinema; in settembre, i riversamenti per VHD e Laserdisc denominati “Project
A-ko Perfect Disc” presentano del film, oltreché una superiore definizione
audiovisiva, l’inedito rapporto d’aspetto “full frame”. Vantaggio di cui non
potè usufruire la prima incursione di Project A-ko su suolo nordamericano, che
avviene nel corso del 1991 dietro iniziativa di Central Park Media da master
widescreen e sotto forma di VHS con sottotitoli. In front cover si
può notare l’avviso “Contains Nudity”. L’anno dopo Image Entertainment otterrà
di quest’ultima release diritti di sublicenza per un adattamento
Laserdisc, che essendo tuttavia realizzato da sorgente 8mm replicherà della
medesima tutti i limiti tecnici. Nel 1998 la stessa compagnia avrebbe
riversato su DVD, in anticipo anche rispetto al Giappone, col risultato di
degradare ulteriomente la già compromessa definizione video del trasferimento
Laserdisc, per via della compressione dovuta al passaggio dall’analogico al
digitale, sfalsando inoltre la sincronia dei sottotitoli. Nel 2002, venuti a
scadere i diritti di sublicenza di Image Entertainment, Central Park Media
produce una sensibilmente superiore versione DVD da sorgente Laserdisc
giapponese in 4:3, a fronte di un mancato tentativo di recupero dell’originale
master 35mm, che Soeishinsha dichiarò di avere smarrito. Si arriva così al 2010.
Con Soeishinsha che aveva da anni chiuso i battenti e Central Park Media non più
solvente, il recupero del franchise spetta a Discotek Media. Che produce
pure un discreto restauro, sebbene ancora da Laserdisc, acquisendo altresì le
licenze dei successivi OAV. In merito alla possibilità di un adattamento in alta
definizione se ne incomincia a parlare intorno al 2018, allorché irrompe il
Domesday Duplicator,
un apparentemente rivoluzionario dispositivo hardware che in buona sostanza
consentirebbe di bypassare la circuiteria dei lettori Laserdisc digitalizzando
le informazioni analogiche trattenute dai supporti verso un apposito software di
decodifica. In combinazione col Domesday, e al fine di arrivare a fotogrammi
della dimensione di 1080p, Discotek avrebbe quindi ripiegato nella tecnologia di
AI scaling AstroRes.
L’esito di tali operazioni si è rivelato essere talmente valido da
concretizzarsi nel successivo annuncio della versione Blu-ray. Che sarebbe
uscita. Ma da pellicola 35mm. Che nel frattempo era spuntata
miracolosamente fuori come nota di archivio all’interno di un vecchio documento
che AnimEigo,
nella persona di Robert Woodhead, aveva ottenuto dal laboratorio Tokyo Genzosho
– avamposto di sviluppo dei film della Soeishinsha – in seguito alla richiesta
del master di Metal Skin
Panic Madox-01. Il resto,
come suol dirsi, è storia. Project A-ko: Perfect Edition risponde ai rigorosi
standard qualitativi dell’editore nordamericano, che procede alla correzione
manuale del colore e alla rimozione delle impurità di superficie, minimizzando
l’uso del DNR e disponendo accurato telecine frame by frame da una
risoluzione di 4800x3876. Il film viene inoltre presentato sia nel suo originale
aspetto panoramico che nel preliminare dimensionamento in 4:3. L’enorme lavoro
di ricostruzione Domesday/AstroRes non è comunque andato perso del tutto, visto
che il trailer sottostante è per l’appunto risultato di tale procedura. Ah,
dell'anime esiste una localizzazione in lingua italiana su formato VHS,
patrocinio Polygram del 1995.
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