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Sebbene ai due
anime si usino accostare i nomi degli eventi dove conseguirono proiezione
sotto forma di filmati reclamistici, ovverosia il Daicon III e IV – derivativi
letterali della sede ospitante di Osaka della ventesima
e ventiduesima edizione del
Nihon SF Taikai, autorevole
convention annuale dedicata ai generi fantascientifici – questi non
possiedono effettivamente un titolo ufficiale. Le vicende dietro la loro
creazione riconducono a una campagna di scouting avviata alla fine degli
anni ’70 dagli studenti universitari
Toshio Okada
e
Yasuhiro Takeda,
i quali si prefiggevano di convogliare appassionati di cultura manga allo
sviluppo di un corto che avrebbe dovuto fungere da introduzione del Nihon SF
Taikai del 1981, di cui formavano il comitato organizzativo. Quindi ai due si
uniscono le “matricole”
Hideaki Anno,
Hiroyuki Yamaga
e Takami Akai,
deputate rispettivamente a disegno meccanico, regia e character design.
Il lavoro tecnico viene eseguito su pellicola 8 millimetri con metodi perlopiù
artigianali a causa della insostenibilità dei costi delle eventuali
attrezzature, nonché animato da Anno frame by frame. Per le musiche si
attinge all’album “Cosmos” di Yūji Ōno, a un pezzo di Bill Conti estratto della
colonna sonora del film “For your eyes only” e al brano originale “Life or
Death” di Koichi Sugiyama. Le critiche assai lusinghiere provenienti dal
pubblico astante come dagli addetti ai lavori (è noto che lo stesso Osamu Tezuka
ebbe modo di elogiare la qualità dell’opera) spinsero Okada a pianificare la
realizzazione di un secondo e più complesso cortometraggio, allorché venne resa
conferma che l’SF Taikai sarebbe tornato a Osaka, e pur malgrado che Yamaga e
Anno si trovassero a Tokyo a disegnare i robot della Fortezza Superdimensionale
Macross per lo Studio Nue. Eppure saranno proprio i nuovi membri rastrellati
dalla capitale,
Yoshiyuki Sadamoto
e
Mahiro Maeda
su tutti, a fornire ulteriori idee per il Daicon IV, compreso il nuovo
character design della protagonista, che veste adesso da coniglietta di
Playboy. E che è giusto una tra le innumerevoli componenti non licenziate
introdotte nel corto a incominciare da Star Wars, transitando per i supereroi
Marvel e DC Comics, dai personaggi della serie Ultraman, da Gundam e la
corazzata spaziale Yamato, per arrivare alla colonna sonora della Electric Light
Orchestra. Fattore che avrebbe reso inattuabile qualsiasi tentativo di
pubblicazione regolare dell’anime, che avrebbe a ogni modo trovato
mercato assieme al Daicon III nel settore delle VHS doujinshi, sotto l’etichetta
cinematografica
Daicon Film (la futura
Gainax),
fondata nell’82 da Takeda giusto a ridosso dell’apertura del ventiduesimo SF
Taikai. Un Laserdisc contenente ambidue gli anime, nonché una versione
accorciata del film Yamata no
Orochi no Gyakushū
(Orochi: Strikes Again)
del 1985, regia di Takami Akai con Hideaki Anno nel ruolo di uno dei reporter,
sarebbe stato distribuito presso il Comiket del 1988 apparentemente senza
l’autorizzazione della Gainax. Risultano a tutt’oggi non del tutto risolte le
rivendicazioni circa la paternità delle opere, altresì per via della non
legalità dei format con cui sono state diffuse, non che considerando lo
scoglio dei copyright infranti quanto lo smembramento occorso durante gli
anni del team che vi ha partecipato. Si viene ciò nonostante a sapere che è stato
proprio un ex founder di Daicon Film (il cui nome
non è stato al momento rivelato) a diffidare l’indipendente
FemboyFilms dalla
pubblicazione di un remaster del
Daicon III
da originale internegativo 8 millimetri; pur costui riconoscendo la rimarchevole
qualità del lavoro di recupero, ha motivato il fatto dalla manifestata volontà di
Gainax di realizzare un suo restauro ufficiale.
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