E
quando si è visto che il regista era quello dell’animazione di
FLCL si è dovute inserire
per sottocutanea trafittura capsule singole di character design ricavate a
scissione dei biocomponenti a microcellule dei Blu-ray, presti a poterne suggere
il sidro mezzo viola e mezzo rosa direttamente al tubero di Stocking, un
discorso da risolversi alla spina se pure la parte dell’avvenente mangia uomini
doveva spettare all’altra con la parrucca bionda; Panty & Stocking with
Garterbelt ce l’eravamo in testa raffigurato scorretto, violento, erotico.
Eretico. Ma non si erano interamente intese le intenzioni di Imaishi, di certo non
propenso a irrischiare che la serie venisse banalmente scambiata per uno di
quegli
anime che trasmettono su Fuji Television, da qui l’ostinata volontà di abbozzare frontespizi
di americanismo istantaneo sulla falsariga di un Cartoon Nertwork che tuttavia
scompaginasse le idee, e portasse dunque a esclamare «che cos’è» quattro o più
volte, alla vista dei mostri di plastilina che dopo che ti sono esplosi in mano dispensano
moneta nemmeno se in un videogioco della Nintendo, e la storia ripaga gli euri
spesi.
Che si parla di angeli e demoni anticonformisti e di tanto Garterbelt praticante
sesso inverso a Daten City, luogo di espiazione e turpitudine.
Nel dissacro di questo televisionismo di
promiscuità si palesa la Parola del
Cinema, e pare che non vi è di che abissarsi a farraginose procedure discretive se è in primis il regista, poco innanzi gli sceneggiatori, a
puntellare l’anime
di quel minimo citazionismo a portar via, scherzando Salvate il
soldato Ryan e la saga dei Transfomers, come note escrementazioni e
rigurgitudini al soldo di
Trey Parker e Matt Stone fino a montar su un programmatico episodio di
Escherichia coli a grandezza d’uomo, e non a modo di ostentare
la menzione cinematografica d’effetto o neanche di attendere il picco sul
termometro della satira politica, per l’intanto che si è tenuta verifica in due
passaggi sull’intenzione di parodizzare l’anime in sé, di
fare autocritica e usare contro di lui queste sue difficilmente
demitizzabili fisime sul trasformamento, e la relativa sessualizzazione di
scolarette all’età prepubere: praticando un perfetto back slide beginner Panty
e Stocking, beffarde e improvvisamente adulte, cospireranno a pietrificare
l’atto masturbatorio inverecondo, e irriducibili a sanificare (santificare) il
prêt-à-porter di Cappuccetto Rosso Sangue II pur se anche gli apostoli del
Maligno non siano maligni davvero. Ma più figuri di un Märchenland nel quale
dipartire leggiadri.
Si vorrebbe ancora dire che Taku Takahashi dà a Panty &
Stocking with Garterbelt l’abbrivio del designarsi agli eventi pop delle
stagioni duemiladieci mica per finta, ma per suoi precisi meriti nel merito
della scelta della pertinenza vocale – Debra Zeer su “D City Rock” – e degli arrangiamenti tutti, ché “Fly Away” ce lo passiamo
senza interruzione di continuità sull’ipod nano saranno settimane, e si dovrebbe con ciò
arrivare a descrivere di contesti audiovisivi che sopravvivano autosufficienti ai
sottotesti, nell’aggiro del possibile graffio ai participi dell’integrità
religiosa, avendo preso atto dell’assenza di una base ideologista di cui si
potessero sviluppare le trame; i tredici episodi della opera Gainax, da
guardarsi non troppo staccati dal display per velocemente individuare il
triangolarismo di tale Atsushi Nishigori –
Punta al Top 2! Die Buster,
Gurren Lagann e, più di recente, Darling in the Franxx – si ripromettono di
spingere il soddisfacimento dei sensi basici in un recinto agnosticista, di
strettissimo apparato, e di tramagli che percuotono spinali al ricettore del
colore a esponenziarne il rateo, d’assieme a un animato veramente stopposo,
ricalcante il contorno del disegno a che il già detto rimanesse cartoonesco e
antinipponico entro i termini del consentibile. L’edizione del Regno Unito,
distribuita da MangaUK e soggetta a “Rating 18”, propone il combo DVD/Blu-ray in
confezionatura compatta, mentre che arriva plaudibile la sottotitolazione
italiana non ufficiale di “Akuma–Subs”, che ricostruisce sulle grafie
dell’ideogramma.