Ogni
computer/console che si rispetti ha una linea di giochi che permette agli
appassionati di cimentarsi da soli o meglio in multiplayer agli sport preferiti.
Molto prima che Electronic Arts ottenesse fortuna con i suoi titoli a scadenza
annuale e Konami e Sega cercassero di ribattere in tutti i modi con risultati
alterni, Cinemaware aveva fornito l’Amiga di una lineup di titoli assolutamente
straordinaria e capace ancora oggi di dare filo da torcere ai titoli delle
software house più blasonate. Cinemaware era americana: quindi sinonimo di
football, basket, hockey e baseball. Proprio questi titoli vennero programmati
nel corso dei cinque anni di vita di quest’azienda sfortunata e indimenticabile. TV
Sports Football fu il primo nella serie: pubblicato nel 1988 divenne subito
loggetto del desiderio per tutti gli amanti dei giochi sportivi. Il perfetto mix tra
grafica sbalorditiva e varietà dazione mise a dura prova le coronarie e i
portafogli dei non (ancora) amighisti (ma potevano essercene?).
Killer application e motivo principale per molti
dellacquisto del mitico disk drive esterno per velocizzare i caricamenti eliminando il
feroce disk swapping tipico di molti giochi del gioiello Commodore, TV Sports Football
ridefinì il concetto di gioco sportivo. Alcune caratteristiche, inizialmente giudicate
solo “di contorno”, apparvero altamente innovative: la presentazione provocò ai
tempi molti slogamenti mascellari: la telecamera inquadrava uno studio televisivo avvolto
nella penombra (tranquilli
non è a Silent Hill
) e, terminati i brevi credits,
il sorriso smagliante del presentatore introduceva la gara con tanto di declamazione della
classifica, pareri sullincontro e addirittura la proiezione delle scommesse dei
bookmaker su chi avrebbe vinto la partita. Già solo per questo incipit TV Sports
Football entrava nel ristretto novero dei giochi da avere ad ogni costo. Ma il bello
cominciava davvero una volta dato il calcio dinizio, visto che la giocabilità
risultava da subito ai massimi livelli sia in modalità singola sia in doppio. Ottima
l’immediatezza dei controlli che scongiurava eccessive sessioni di pratica. Inoltre la
varietà delle squadre utilizzabili e delle tattiche applicabili sia in fase offensiva che
difensiva garantivano al gioco unaura di credibilità e realismo mai toccati
fino ad allora.
Le chicche, quelle che restano impresse a fuoco nelle menti
e nei cuori dei giocatori, erano numerosissime a partire dalle finte pubblicità che
apparivano allinterno del gioco e degli spassosi intermezzi folkloristici che
venivano proposti allintervallo e alla fine di ogni quarto, spesso improntati ad una
comicità demenziale e irresistibile (memorabile linviato dal campo che aveva
labitudine di indossare strani cappellini e le scene dagli spogliatoi con il coach
che prendeva a “cartellettate” sul casco i giocatori). Come se non bastasse dopo
ogni touchdown cerano delle scenette di esultanza o sconforto (compresa una amena
sputacchiata di tabacco da parte dellinviperito allenatore della squadra che subiva
la meta) assolutamente fuori di testa. Quindi grafica spettacolare che mostrava
plausibilità e realismo con un altissimo coefficiente simulativo. Il sonoro era ugualmente
fuori parametro con cori da stadio credibilissimi che permettevano al giocatore di
immedesimarsi ancora di più nellazione. TV Sports Football era ed è una pietra
miliare nel settore dei giochi sportivi e non solo. Lunico rammarico che persisterà
negli anni a venire, e pur mettendo in preventivo il possibile disinteresse del
consumatore americano medio, è il pensare a cosa sarebbe potuto saltare fuori se Cinemaware avesse
avuto modo e tempo di programmare un TV Sports Soccer...